Ilva, arriva domani a Taranto la delegazione Ue – M5S: “Continua la farsa dei decreti”
E’ iniziata oggi a Roma, presso il ministero dell’Ambiente, la missione della commissione ambiente del Parlamento europeo sull’Ilva di Taranto. Domani e dopodomani gli eurodeputati si sposteranno a Taranto e Bari. La missione è stata organizzata su proposta di Piernicola Pedicini, coordinatore del M5s Europa presso la commissione ambiente del Parlamento europeo, con il supporto della portavoce eurodeputata del M5s di Taranto Rosa D’Amato.
«L’incontro di questo pomeriggio nella capitale con il ministro Gian Luca Galletti e altri rappresentanti del Ministero non ha fatto emergere niente di nuovo – fa sapere Pedicini – il governo difende i decreti che ha emanato finora e il M5s ribadisce le sue critiche e le sue proposte».
Per Pedicini l’ultimo decreto del governo Renzi è peggiore dei precedenti: «Non garantisce nessuna garanzia occupazionale per i lavoratori, completa la svendita dell’impianto, abbandona migliaia di lavoratori a nuovi privati senza un progetto, regala un’indecente immunità parlamentare e amministrativa a chi acquista nella fase di applicazione del piano ambientale, concede un’ulteriore proroga per l’attuazione delle prescrizioni Aia, prosegue la dilazione perpetua del rifacimento delle cokerie e della copertura dei parchi minerali. L’unica strada – ha sottolineato il portavoce pentastellato – resta la chiusura e la bonifica del territorio e del mare attraverso il reimpiego della forza lavoro attualmente occupata dallo stabilimento».
Queste le proposte targate M5S: «Per il lavoro proponiamo una mobilità lunga finalizzata al prepensionamento; incentivi alla fuoriuscita volontaria e utilizzo del fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg); assistenza personalizzata nella ricerca di un lavoro; formazione e orientamento professionale; indennità e incentivi di sostegno fino al rientro nel mondo del lavoro; promozione dell’imprenditorialità e incentivi all’occupazione. Per la salute e le bonifiche, riteniamo che si debba stipulare un nuovo accordo tra governo e parti sociali per la tutela della salute di operai e cittadini e per la garanzia dei posti di lavoro e che si attuino progetti di bonifica e pubblica utilità.
Per la riconversione industriale, occorre definire un nuovo sviluppo sostenibile legato alle caratteristiche del territorio con nuovi posti di lavoro stabili e duraturi; pianificare fondi pubblici per le bonifiche e per il piano di riconversione industriale di tutta Taranto che punti a ricerca, innovazione, energie rinnovabili, turismo sostenibile, archeologia industriale, tutela ambientale, salute. Per fare questo occorre che ci sia una cessione delle aree a canone zero ed attività nelle energie rinnovabili, con il reinvestimento di parte degli utili nelle attività di bonifica. Infine – ha concluso Pedicini – bisogna puntare sull'”economia circolare”, per il potenziamento della filiera del riuso dei rifiuti”.
Domani, la commissione inizierà la sua due giorni in Puglia presso la Prefettura di Taranto a partire dalle ore 9.