Ilva, i sindacati annunciano presidio a Roma e sciopero dei lavoratori
Fim, Fiom e Uilm esprimono la propria contrarietà e preoccupazione in merito ai contenuti del decimo decreto sull’Ilva che “prevede un ulteriore slittamento dei tempi previsti per la cessione/fitto ramo d’azienda e la proroga di ulteriori diciotto mesi per l’attuazione del piano di risanamento ambientale”. Di seguito la nota stampa congiunta.
Tanto premesso, ancora una volta nonostante più volte sia stato ribadito dai vari Governi che si sono succeduti, l’importanza e la strategicità dello stabilimento siderurgico, siamo costretti a subire l’ennesimo provvedimento legislativo d’urgenza, che rimette in discussione l’AIA del 2012, per poi giungere ad un’immotivata esclusione della responsabilità penale e amministrativa del possibile affittuario/acquirente.
Dalle risultanze delle audizioni delle due compagini industriali, che hanno presentato le offerte vincolanti previste dal bando entro i termini perentori del 30 giugno, e che nell’occasione hanno rappresentato le singole possibili strategie industriali in X commissione attività produttive del Senato, sono emersi elementi di valutazione tali da generare non poche incognite circa la tenuta ambientale, occupazionale e sociale del territorio.
E’ inimmaginabile che il nuovo assetto societario, così come nostro timore, possa condizionare le linee guida di un concreto e certo piano di risanamento per Taranto, e soprattutto per non correre il pericolosissimo rischio di ulteriori stravolgimenti al piano ambientale o addirittura ulteriori cambi di rotta, che inevitabilmente potrebbero condurre Taranto ed i lavoratori verso la catastrofe.
A partire dal 4 luglio, i sindacati incontreranno e si confronteranno in assemblea con i lavoratori dell’ILVA per informare ed intraprendere percorsi di mobilitazione al fine di evitare che ancora una volta siano i lavoratori ed i cittadini di Taranto a pagare in termini di salute, ambiente e lavoro. Da qui la necessità di una attenta disamina durante l’iter procedurale di conversione al Decreto, al fine di adoperare tutti i dovuti accorgimenti in merito a:
- RISANAMENTO AMBIENTALE – BONIFICHE: siamo fortemente contrari all’ulteriore slittamento nei tempi di attuazione del piano di risanamento ambientale, che allo stato attuale potrebbe fattivamente subire variazioni rispetto alla presentazione dei piani ambientali da parte delle cordate in campo, ricordando che gli stessi piani saranno valutati da una commissione di tre esperti nei termini di centoventi giorni, e che qualora effettuate, dovranno intendersi rispetto al solo miglioramento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. In nessun caso permetteremo una restrizione della stessa. Nondimeno chiediamo che alla conclusione dei centoventi giorni previsti, dopo il pronunciamento del giudizio della commissione formata dai tre esperti, si introduca una nuova valutazione del danno sanitario per adoperare tutte le cautele possibili dal rischio cancerogeno per lavoratori e residenti del comprensorio cittadino e l’intera provincia.
- OCCUPAZIONE: Fim, Fiom e Uilm chiedono al Governo, nell’iter di conversione di legge, di inserire la clausola sociale, ovvero un provvedimento specifico che tuteli tutti i lavoratori da eventuali piani di ridimensionamento. Lo stesso deve avvenire rispetto all’emergenza appalti, vista la drammaticità in cui versano le aziende del territorio, in quanto sono oramai migliaia i lavoratori falciati e quelli che rischiano l’esclusione dal mondo del lavoro a causa degli ammortizzatori sociali ormai in scadenza, introducendo deroghe o nuovi strumenti per la tenuta occupazionale rispetto ai provvedimenti di legge attuali (jobs act).
- SANITA’: il Governo deve garantire tutta una serie di misure volte alla prevenzione e tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini alla luce di quanto tristemente emerso dai dati del registro tumori della provincia di Taranto. Pertanto riteniamo inaccettabile ed incomprensibile, con una vera e propria emergenza sanitaria in corso, assistere a provvedimenti di riordino ospedaliero che prevedono ulteriori tagli alle strutture sanitarie del territorio ionico. Fim, Fiom e Uilm chiedono a Governo e regione, contrariamente a quanto sta avvenendo, l’implementazione delle strutture e degli organici.
- ENTI DI CONTROLLO: chiediamo l’imprescindibile potenziamento degli organi di controllo, intesi come incremento di organici e risorse per garantire un costante e continuo monitoraggio dell’ambiente e degli impianti.
Oggi, le segreterie delle tre sigle sindacali hanno inviato alle Commissioni VIII e X della Camera dei Deputati una richiesta di incontro per discutere ed entrare nel merito della nostra piattaforma rivendicativa, annunciando che contestualmente alla data di inizio dei lavori di conversione della legge (presumibile 12 luglio), un presidio dei lavoratori in piazza Montecitorio, Roma.
Fim, Fiom e Uilm daranno seguito insieme ai lavoratori ad ulteriori iniziative e mobilitazioni a sostegno delle proposte contenute nella piattaforma rivendicativa che metta al centro ambiente, salute e lavoro proclamando uno sciopero dei lavoratori di Ilva e appalto delle ultime 4 ore del primo turno di lavoro per la giornata del 14 luglio 2016, in occasione della venuta a Taranto della Commissione dei parlamentari europei ENVI con presidio presso la Prefettura di Taranto.