Taranto, PeaceLink: “Quando il vento proviene dall’area industriale aumentano i decessi”
Lo studio sugli effetti sanitari avversi dei wind days (WD) è finalizzato a valutare gli effetti sanitari, sia in termini di mortalità sia in termini di ricovero ospedaliero, delle ricadute di polveri industriali durante i WD nella popolazione residente nel quartiere Tamburi e nel resto della città di Taranto. L’aspetto innovativo dello studio riguarderà la valutazione del contributo industriale, di background e sahariano sugli effetti sanitari a breve termine. Le attività sono realizzate in collaborazione con Dep Lazio.
Stato di avanzamento delle attività
Identificazione dei giorni di wind days. Ai fini della presente analisi, è stato costruito un indicatore che classifica i Wind Days (WD) come i giorni per i quali il valore della velocità del vento dai quadranti Nord-Ovest risulta superiore alla soglia di 3 m/s per un tempo almeno pari alla sua persistenza (3 ore consecutive) e come non Wind Days (nWD) tutti gli altri giorni (per maggiori dettagli si veda Fedele et al. ARPA Puglia 2014). I dati riferiti alle concentrazioni medie giornaliere di PM10, per il periodo 2005- 2012, sono stati calcolati a partire dai valori orari misurati in due stazioni di monitoraggio della rete regionale di qualità dell’aria di ARPA Puglia di Via Machiavelli (nel caso di dati mancanti dati di via Archimede, nello stesso quartiere Tamburi) e di Talsano (e a quella di via Alto Adige, nello stesso quartiere Talsano, nel caso di dati mancanti).
Analisi statistica
L’associazione tra esposizione di interesse (WD) e mortalità/morbosità è stata valutata attraverso un modello di regressione di Poisson. Gli effetti dei WD sul rischio di mortalità/ricovero ospedaliero (espressi come incremento percentuale di rischio IR% e relativi IC 95%) sono stati analizzati fino a sei giorni (da lag 0 al lag 5) dopo i WD.
Rischi di mortalità/ricovero e WD. Si riportano i principali risultati ottenuti dallo studio riferiti alle malattie che hanno mostrato alcune significatività. Dalle analisi è emersa un’associazione positiva e statisticamente significativa per la mortalità per cause cardiovascolari, cardiache, e respiratoria nel quartiere Tamburi di Taranto a distanza di 2-3 giorni dal giorno in cui si è verificato l’evento WD. In particolare, si osserva un aumento di 25.2% (IC95%: 3.84-51.84) a lag 2 e di 25% (IC95% 4.1% 50.2) a lag 3 del rischio di morte per cause cardiovascolari. Gli effetti sono più elevati per la mortalità per causa cardiaca (56.6%, IC95%: 28.2- 91.1 a lag 2; 26.5% IC95% 4.1- 53.8 a lag 3; 25.1 IC95% 2.9-52.1 a lag 5). Per le cause respiratorie si osserva un effetto a lag 3 (30.94%; IC95% 7.49-59.52). Nessuna associazione statisticamente significativa si osserva nella città di Taranto escluso Tamburi. Non si riscontrano associazioni significative se si considerano i ricoveri ospedalieri nel quartiere Tamburi. Tuttavia, l’aumento di rischio per ricoveri cardiaci a lag 2, pur non essendo significativo, sembra ricalcare l’aumento di rischio di mortalità per la medesima causa nello stesso lag. Considerando la città escluso Tamburi, l’unico effetto statisticamente significativo si osserva per le malattie cerebrovascolari a lag 2 (10.72%; IC 95% 3.31-18.65).
Rischi di mortalità/ricovero e DUST. A Taranto, incrementi della concentrazione di PM10 risultano associati ad un aumento dei decessi per cause naturali (lag 2-5): per incrementi di 10 µg/m3 nelle polveri si osserva un aumento di 2,76% (IC95%: 0,09; 5,5) del rischio di decesso per cause naturali. Non si rilevano incrementi statisticamente significativi per la mortalità causa-specifica, tuttavia ai lag 2-5 e 0-5 le stime di rischio relative alla mortalità per cause cardiovascolari, cardiache e respiratorie risultano positive (>0). I valori sono coerenti con quanto riportato nello studio EpiAir-2. L’associazione, sebbene non significativa, risulta molto più forte se si considera il quartiere Tamburi (3,61% vs 2,1% nel resto della città). Inoltre, nel quartiere Tamburi si osservano associazioni statisticamente significative per la mortalità respiratoria (18%, IC 95%: 7.35, 30.22). La presenza di sabbie sahariane determina un incremento di rischio significativo per la mortalità per cause naturali associato ad un aumento di PM10 più elevato nei giorni sahariani rispetto ai giorni in cui non c’è polvere desertica (7,6% vs 2,06%- lag 2-5; 7,9 vs 1,86 lag 0-5). Nessuna associazione statisticamente significativa si osserva per i ricoveri ospedalieri causa-specifici. Tuttavia, associazioni positive si osservano per le malattie respiratorie per tutti i lag considerati. In presenza di polveri sahariane, per le patologie respiratorie, si confermano associazioni positive ma non statisticamente significative sia per la città nel suo complesso, sia nel quartiere Tamburi, sia nella città escluso Tamburi.
Fonte: Centro Salute e Ambiente