Pcb e diossina, la Asl di Taranto rassicura sui prodotti locali: tutto sotto controllo

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA NOTA DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLA ASL DI TARANTO IN MERITO ALLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE DELLA PROVINCIA DI TARANTO.

 I controlli sanitari messi in atto dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Taranto sono volti a garantire la sicurezza alimentare food safety – dei prodotti locali, con particolare riguardo alla contaminazione ambientale da diossine (PCDD/PCDF), PCB diossina simili (PCB-DL) e PCB non diossina simili (PCB-NDL), garantendo il diritto alla produzione food security.

Il monitoraggio continuo e la sorveglianza attiva nelle aziende zootecniche, di molluschicoltura, agricole e di pesca locale della provincia di Taranto, in riferimento alla contaminazione da diossine e PCB riscontrata nelle aree limitrofe alla zona industriale del capoluogo jonico prevede l’esecuzione per fasi successive di interventi mirati al controllo dell’eventuale contaminazione da parte di questi composti organici persistenti negli animali produttori di alimenti per l’uomo, nei mangimi ad essi destinati e negli alimenti da essi derivati (latte, prodotti a base di latte, uova, molluschi bivalvi, pesci, carni: muscolo, fegato e grasso), delle aziende zootecniche, di molluschicoltura e di pesca locale nonché negli alimenti di origine vegetale (in particolare olive ed olio di oliva) delle aziende agricole situate nel raggio di 20 Km dall’area industriale di Taranto, da effettuarsi con cadenza annuale.

I Servizi del Dipartimento di Prevenzione della ASL TA (SIAN, SIAV B e SIAV C), in qualità di Autorità Competente in materia di sicurezza alimentare, hanno posto in essere procedure specifiche al fine di ottimizzare e omologare le azioni intraprese dalle diverse professionalità interessate. In particolare, il campionamento di latte bovino, ovino e caprino di massa viene effettuato al momento della mungitura in aziende ricadenti nel territorio in esame e preferibilmente da animali allevati all’aperto ed alimentati prevalentemente al pascolo. Il campionamento di alimenti zootecnici riguarda naturalmente matrici destinate ad animali produttori di alimenti: foraggi, erba di pascolo, foglie di olivo, mangimi, dando priorità ai foraggi di autoproduzione coltivati in terreni ricadenti nell’area di sorveglianza.

I controlli sugli sulle matrici alimentari sono eseguiti annualmente anche al di fuori dell’area di raggio 20 Km (c.d. “bianco”) pertanto l’intero territorio della provincia di Taranto è sottoposto a rigorosa analisi per il rischio sanitario connesso a questa tipologia di contaminazione ambientale. In prima istanza il prelevamento dei campioni è effettuato senza vincolo per gli animali e per i prodotti (mangimi e alimenti). Laddove però gli esiti analitici del campionamento di monitoraggio evidenziassero il superamenti dei limiti consentiti, si procede, secondo i dettami stabiliti dal Tavolo Tecnico Regionale, al campionamento ufficiale con vincolo sanitario di animali e prodotti assicurando le garanzie di difesa dell’interessato. E’ altresì adottato ogni altro provvedimento necessario a garantire la sicurezza alimentare previsto dall’art. 54 del Regolamento CE n. 882/2004 (azioni in caso di non conformità alla normativa).

In caso di eventuale conferma di “non conformità” a seguito del campionamento ufficiale nel latte, si procede a disporre le procedure di campionamento ufficiale post-macellazione in matrici alimentari di organi e tessuti (muscolo, grasso e fegato) su animali dell’allevamento. Il corretto utilizzo dell’indicatore biologico latte come screening per individuare la popolazione di allevamenti a rischio consente di giustificare le diverse percentuali di non conformità: la incidenza epidemiologica del numero di allevamenti a rischio di contaminazione effettuata con l’indagine sul latte permette di individuare quegli allevamenti da sottoporre al piano carni.

Necessita esprimere considerazioni in merito ad alcuni provvedimenti adottati o richiesti dalla ASL di Taranto quali:

  • Divieto di pascolo su terreni incolti nel raggio di 20 km dall’area industriale di Taranto – Ordinanza del Presidente della G.R. Puglia n. 176 del 23.02.2010.
  • Sequestro e distruzione in fase di macellazione dei fegati di animali provenienti da allevamenti con categorizzazione di rischio alto – O.P.G.R.P. 176/2010.
  • Sequestro di animali e prodotti alimentari da essi derivati in caso di superamento del tenore massimo consentito.
  • Abbattimento e distruzione degli animali contaminati e distruzione dei prodotti da essi derivati.

Le aree interdette al pascolo sono riconoscibili in base alla definizione insita nell’Ordinanza stessa e ad oggi non si registrano di ovini, caprini e bovini all’oscuro del provvedimento, a suo tempo notificato da parte dell’ASL ai sindaci interessati. A conferma della validità delle procedure di sorveglianza operate dai professionisti  di questo Dipartimento è sufficiente ricordare che nel 2015 sono stati sette gli allevamenti che per il principio di massima precauzione, dopo attenta categorizzazione del rischio annuale prevista a novembre di ogni anno, sono stati sottoposti a restrizioni della commercializzazione delle carni, dimezzando sostanzialmente il dato da cui si era partiti nel 2010.

Gli animali degli allevamenti considerati a rischio vengono macellati con l’asportazione e distruzione delle parti sospette d’inquinamento in tutti i mattatoi della regione Puglia. L’azione di comunicazione a tutti i macelli, presenti sul territorio, è affidata al Servizio Veterinario Regionale che viene tempestivamente informato dei provvedimenti adottati da parte dei Servizi Veterinari del Dipartimento di Prevenzione.

Le attività del Piano sono eseguite in stretta collaborazione con il Tavolo Tecnico Regionale istituito presso l’Assessorato alle Politiche per la promozione della Salute della Regione Puglia, costituito, oltre che dal Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto, dagli Uffici dell’Assessorato alla Salute della Regione, dalla Facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari, dall’IZS di Foggia, dall’ IZS di Teramo (laboratorio di riferimento nazionale per la problematica in questione), dall’ ARPA e dal CNR, con cui sono condivise le risultanze delle verifiche e concordati gli eventuali elementi correttivi e migliorativi del Piano stesso, oltre che i provvedimenti da adottare a tutela della salute pubblica.

Infine ci sia consentito un’ultima precisazione, le informazioni rese nella nota hanno l’unico obiettivo d’informare correttamente la popolazione. Allo stesso tempo confermiamo la piena disponibilità, già ampiamente dimostrata nel tempo, a ricevere chi abbia necessità di chiarimenti sul lavoro sin qui svolto e/o fornire utili suggerimenti.

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