Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa della Federazione dei Verdi – Provincia di Taranto.
Uno scontro istituzionale, crediamo senza precedenti, vede contrapposti in questi giorni governo nazionale e governo regionale pugliese. Roma impugna la regionale Legge Blasi che vieta il cambio di destinazione per quei terreni agricoli in cui siano stati espiantati gli ulivi colpiti da xylella presunta (l’aggettivo è d’obbligo) vincolandoli all’uso originario. Nata per bloccare sul nascere manovre speculative, la legge è sembrata al governo nazionale una trave posta di traverso sul percorso della TAP, considerata opera strategica e quindi prioritaria per gli interessi del paese.
Dal canto suo, il presidente Emiliano minaccia di sollevare il dubbio di legittimità sul decimo decreto “salva Ilva” che concederebbe agli eventuali acquirenti dello stabilimento immunità, agevolazioni e proroghe, per reati da codice penale. Non sfugge ai più la portata di questo scontro tra poteri che, al di là della fattispecie, investe, anche per il futuro, la titolarità dei diritti sul governo del territorio, ed è destinato a farsi sempre più aspro.
Noi Verdi non vi vediamo altro che una tappa della progressiva spoliazione degli enti territoriali dei loro poteri decisionali in merito alle questioni ambientali, comprese le relative tutele, da parte del governo centrale, in nome di opere infrastrutturali messe in moto da interessi transnazionali, la cui natura è poco leggibile e ancor meno controllabile. La stipula del trattato commerciale tra Europa e USA, designato con l’acronimo TTIP, e la riforma costituzionale sarebbero, secondo noi, il coronamento di questo processo di resa della politica (e quindi dei cittadini, democraticamente rappresentati) al grande capitale economico e finanziario internazionale.
Per tornare alla questione ILVA, Emiliano pronuncia parole di fuoco sul famigerato decimo decreto e minaccia sfracelli. Noi non sappiamo se dietro questo braccio di ferro con Renzi si celino strategie di lotta per la leadership tutte interne al PD e, sinceramente, in questa fase speculazioni di questo tipo poco ci interessano. Riteniamo che sia giunto il momento per il governatore Emiliano di rompere ogni indugio e di dimostrare di voler fare sul serio per difendere la vita e la salute dei Tarantini. Se ciò dovesse contemplare una impugnazione del decreto governativo dinanzi alla Corte Costituzionale, ci aspettiamo che questa sia supportata dall’unanimità delle forze politiche presenti in Consiglio e nel territorio regionale.
Non è consentito, per mero pregiudizio ideologico o strumentalizzazione politica, indebolire le forze in campo, in una battaglia dall’esito potenzialmente mortale per la città di Taranto. Non è moralmente accettabile che per meri fini propagandistici, per avvantaggiarsi nella polemica politica, si possa arrecare danno ad una intera popolazione. Ne abbiamo un esempio con la legge sugli ecoreati che legalizza l’inadempimento del piano ambientale, sbandierata ai quattro venti da alcune forze politiche come una grande conquista, si sta rivelando, grazie al decimo decreto “salva Ilva”, per quello che noi Verdi abbiamo sempre detto essere: una mela avvelenata, che consente di inquinare “legalmente” scaricandone i costi economici, sociali e sanitari sulla collettività. I cittadini di Taranto, i bambini di Taranto non lo meritano.
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