Ilva, l’attuazione del piano ambientale può slittare a fine 2019
Può slittare a fine 2019 l’attuazione del piano ambientale dell’Ilva: è possibile differire fino a 18 mesi il termine rispetto alla precedente scadenza fissata a fine giugno 2017. E’ quanto si legge nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il termine fissato al 30 giugno 2017 per l’attuazione del piano ambientale e sanitario, infatti, “può essere prorogato, su istanza dell’aggiudicatario della procedura”, “per un periodo non superiore a 18 mesi”.
Tale termine, si legge ancora, “si applica altresì ad ogni altro adempimento, prescrizione, attività o intervento di gestione ambientale e di smaltimento e gestione dei rifiuti inerente Ilva in amministrazione straordinaria e le altre società da essa partecipate anch’esse in amministrazione straordinaria e sostituisce ogni altro diverso termine intermedio o finale che non sia ancora scaduto alla data di entrata in vigore del presente decreto, previsto da norme di legge o da provvedimenti amministrativi comunque denominati”.
Nel decreto si sottolinea inoltre che non sarà la società vincitrice della gara per l’Ilva a restituire il prestito ponte da 300 milioni di euro ma l’Amministrazione Straordinaria. “L’amministrazione straordinaria del gruppo Ilva -si legge nel decreto-, provvede, anteponendolo agli altri debiti della procedura, alla restituzione dell’importo erogato dallo Stato, maggiorato degli interessi al tasso percentuale Euribor a 6 mesi pubblicato il giorno lavorativo antecedente la data di erogazione maggiorato di uno spread pari al 3%, entro 60 giorni dal decreto di cessazione dell’esercizio dell’impresa”.
Intanto, l’amministratore delegato di Cdp Fabio Gallia circoscrive il perimetro dell’intervento della Cassa. “L’impegno sull’Ilva è un impegno sul Paese, non per un’azienda”, spiega, nel corso del suo intervento al convegno dei giovani imprenditori di S.Margherita Ligure. “Riteniamo che ci siano le condizione per lavorare, avremo un ruolo di minoranza, non dipende solo da noi, ci proviamo”, aggiunge. Il 30 giugno infatti scade il termine per il deposito delle offerte vincolanti per la cessione dell’impianto siderurgico di Taranto. (Adnkronos)