Ilva, scatta diffida da parte del ministero dell’Ambiente dopo violazione accertata ad aprile

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TARANTO – Lo scorso 26 maggio, avevamo pubblicato la notizia sull’accertamento da parte dell’Ispra di una violazione delle prescrizioni Aia dell’Ilva relativa alla fossa di raccolta loppa del campo di colata B dell’Altoforno n. 4 (leggi qui). Il ministero dell’Ambiente, in seguito, ha pubblicato sul sito dedicato all’argomento la lettera di diffida all’Ilva ai sensi dell’art. 29 decies, comma 9, del D.Lgs. 152/2006 con cui si chiede all’azienda di effettuare quanto richiesto dall’Ispra nei tempi indicati e a comunicare tempestivamente (sia al ministero che all’Ispra) le informazioni sulle misure adottate per risolvere le inadempienze. Nella lettera del ministero si ricorda che “il citato articolo, alla lettera B, prevede che l’autorità competente proceda alla diffida e contestuale sospensione dell’attività per un tempo determinato nel caso in cui le violazioni siano comunque reiterate più di due volte l’anno”. Al momento, siamo ancora in presenza della prima violazione accertata su tale problematica. Per la precisione, essa è stata segnalata da Ispra in seguito alla visita ispettiva effettuata nello stabilimento Ilva di Taranto nei giorni 20 e 21 aprile scorsi. Sotto osservazione erano finite alcune criticità inerenti il trattamento delle acque che dalla vasca/pozzetto trappola afferiscono all’asta fognaria.

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