Dai paesaggi della Regina Viarum, l’Appia Antica, al cuore della via francigena c’è un’Italia minore tutta da scoprire a piedi ripercorrendo i cammini storici e religiosi, le antiche vie della transumanza, i sentieri sterrati circondati da paesaggi mozzafiato e borghi unici, custodi del nostro patrimonio storico-artistico, naturale ed enogastronomico. È quello che propone Legambiente nell’anno dei cammini indetto dal Mibact con Voler Bene all’Italia 2016, la festa dei piccoli comuni nel ponte del 2 giugno, proprio durante la Festa della Repubblica, per dar voce e spazio a quei territori minori che oggi rischiano di scomparire.
L’appuntamento clou di Voler Bene all’Italia in Puglia è nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia dove, oggi, viene inaugurata la pista ciclabile “Sassi di Matera – Castel del Monte”, con la prima gita cicloturistica tra i due patrimoni Unesco, percorso che inaugura la rete di ciclovie del Parco.
OItre al Parco Nazionale dell’Alta Murgia tanti gli appuntamenti in Puglia, dal Gargano al Salento, all’insegna di visite guidate, degustazioni di prodotti tipici, percorsi di trekking, passeggiate ecologiche, concorsi fotografici e visite ai locali musei per riscoprire i tesori nascosti e i cammini storici della nostra regione (qui tutti gli eventi http://www.piccolagrandeitalia.it/puglia).
«L’obiettivo di Voler Bene all’Italia – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – è quello di riaccendere i riflettori sulle tante piccole realtà del nostro territorio, di ricordare il grande valore e le potenzialità che hanno, e di raccontare allo stesso tempo, con i cammini della bellezza, un turismo sostenibile e di qualità rispettoso dei paesaggi e delle identità locali e incentrato sulla mobilità dolce. I protagonisti saranno infatti gli itinerari storici presenti nei nostri borghi che sveleranno le comunità ed i suoi attori come custodi dei territori e promotori di un turismo rispettoso del buon vivere in un’Italia fatta di piccole e virtuose realtà.
“Voler Bene all’Italia” è l’occasione per valorizzare e celebrare le risorse dei borghi, le tradizioni, i tesori e i talenti nascosti, gli itinerari, le proposte del territorio e le progettualità più innovative ma anche un modo per attirare l’attenzione su un tema, quello dei centri minori, che necessita di misure ad hoc e di nuove strategie per riequilibrare il territorio italiano, attraverso progetti di rigenerazione urbana, di efficientamento energetico, di green economy e di turismo sostenibile per trasformarli in realtà smart e innovative».
Sono infatti 5.627 i piccoli comuni italiani al di sotto di 5.000 abitanti, pari al 69,9% del totale dei comuni del Belpaese (8.047). Di questi sono 2.430 quelli che soffrono un forte disagio demografico ed economico, piccoli borghi che occupano il 29,7% della superficie territoriale nazionale, oltre 89mila kmq, una densità abitativa che non raggiunge i 36 abitanti per kmq quasi 13 volte meno rispetto ai comuni sopra i 5mila abitanti.
In particolare negli ultimi 25 anni (dal 1991 al 2015) in questi territori si è registrato un calo della popolazione attiva (675mila abitanti in meno, cioè il -6,3% nei comuni sotto i 5000 abitanti), 1 su sette se ne è andato, un aumento di quella anziana (gli ultra 65enni a fronte dei giovani fino ai 14 anni sono aumentati dell’83%), con oltre 2 anziani per 1 giovane.
Le case vuote sono 1.991.557 contro le 4.345.843 occupate: una ogni tre è vuota. Ai dati negativi relativi al disagio demografico, si aggiungono quelli legati alla capacità ricettiva: negli ultimi 25 anni l’ospitalità turistica è cresciuta di appena 21%, passando da 1,12 milioni di posti letto a 1,36. In particolare i piccoli comuni si dimostrano circa 4 volte turisticamente meno produttivi, considerando offerta di posti letto e tasso di utilizzazione. Nonostante il quadro complessivo poco rassicurante, i piccoli comuni rimangono luoghi di grandi opportunità e innovazioni che hanno bisogno però di interventi mirati e strategie a lungo termine. Soprattutto bisogna puntare sulle opportunità residenziali, turistiche e agricole, che se valorizzate, potrebbero dare nuovo futuro a questi territori.
«Oggi – aggiunge Tarantini – esistono tutte le condizioni per innescare processi virtuosi che consentono di fermare l’abbandono dei piccoli comuni e delle aree interne, ma per far ciò è indispensabile puntare sulla semplificazione amministrativa, mantenere i presidi di attività nei diversi centri come scuole, servizi postali e presidi sanitari; garantire risorse per la valorizzazione dei piccoli comuni e puntare sulle opportunità legate al recupero dei boschi e delle aree agricole abbandonate, alla rigenerazione urbana dei centri storici, favorendo l’autoproduzione da fonti rinnovabili. L’Italia non perda questa occasione, abbia dunque il coraggio di scommettere su queste piccole ma preziose realtà».
Proprio per rilanciare i piccoli comuni, Legambiente e le comunità locali hanno scritto una lettera al Presidente della Camera Laura Boldrini per chiedere che si definisca al più presto una strategia nazionale che metta al centro i territori dei piccoli comuni. In particolare nella lettera viene chiesto di affrontare con strumenti adeguati e moderni la manutenzione e la valorizzazione del territorio, di sbloccare la strategia per le green communities prevista nel collegato ambientale, e di puntare sulla generazione distribuita da rinnovabili e dal risparmio energetico diffuso. Per chi volesse aderire alla campagna di Voler Bene all’Italia c’è ancora tempo: basta andare sul sito www.piccolagrandeitalia.it, scaricare e compilare il modulo che si trova on line ed inviarlo.
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