Consumo di cocaina più alto tra gli studenti di Lecce e Taranto

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Fumano (troppo), usano sostanze psicotrope (con percentuali preoccupanti), fanno sesso non protetto (più i maschi delle donne), passano il proprio tempo libero davanti ai videogiochi o a dispositivi elettronici (e non leggono più), non sono soddisfatti del rapporto con i genitori (hanno la peggio i padri) e si sentono inutili (più le donne che i maschi).

Sono i giovani pugliesi tra i 15 e i 19 anni fotografati dallo studio SPS (School Population Survery), una indagine sul consumo di sostanze psicotrope negli studenti delle scuole secondarie di secondo grado condotto in 74 scuole pugliesi e presentato oggi a Bari da Cinzia Germinario, Direttrice dell’Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia che ha redatto il lavoro conclusivo.

I dati sono stati presentati durante un incontro al quale hanno partecipato anche Peppino Longo, vice presidente del Consiglio della Regione Puglia, Sebastiano Leo, Assessore al Lavoro e all’istruzione, Giovanni Gorgoni, Direttore del Dipartimento Salute, Giovanna Labate, Direttrice della sezione Programmazione e Prevenzione e Maria Pia Veronico in rappresentanza dell’Ufficio scolastico regionale.

Lo studio ha coinvolto 6409 studenti e ha raccolto informazioni sull’uso di sostanze piscotrope ma anche su diversi aspetti relativi allo stile di vita, al rapporto con se stessi e con gli altri, attraverso un questionario on-line anonimo e utilizzato da altri dieci paesi europei.

“I dati che emergono sono preoccupanti – ha detto Cinzia Germinario – e anche se il Sud ha dati migliori rispetto al resto d’Italia abbiamo il dovere di utilizzare queste informazioni per la definizione di piani di prevenzione mirati”.

Consumo di sostanze stupefacenti

La sostanza stupefacente più utilizzata dagli studenti risulta essere la cannabis (26,2%), mentre quella meno utilizzata è il laix (0,9%). Tra le più frequenti motivazioni per cui un ragazzo ha provato della droga, troviamo la curiosità (19,7% dei casi) e la ricerca di sballo (9,7%).

Consumo di cannabis (Marijuana o Hashish)

Al primo posto si piazza Foggia (27,3), seguita da Taranto (26,8) e Lecce (26,7%). La cannabis viene procurata più frequentemente tramite amici (76,1%).  Il 17,3% degli intervistati ha dichiarato di fare uso di cannabis. Si passa dal 5,5% nei 15enni, al 25,5% nei 19enni.

Consumo di cocaina

Gli studenti del Leccese sono in testa al consumo di cocaina (3,5%), insieme a Taranto, con esordio attorno ai 16 anni. La cocaina si consuma con più frequenza negli istituti professionali (6,2%).

Consumo di eroina

Il maggior consumo di eroina si registra nella provincia di Brindisi (1,0%), mentre nella provincia di Lecce risulta una minore presenza di assuntori di eroina (0,5%). I maggiori consumatori sono i 15enni e i 17enni. 

Fumo di sigaretta

Il 42,5% degli intervistati ha fumato una sigaretta negli ultimi 30 giorni. La prevalenza dei fumatori aumenta con l’età. A 15-16 anni non esiste differenza di genere, mentre a 18-19 anni sono i maschi a fumare di più.

Consumo di alcol

Il consumo di alcol è piuttosto diffuso. Infatti il 57,8% ha l’abitudine di bere. Si rileva un tendenziale progressivo incremento con l’aumentare dell’età.  Ubriacature :  poco più del 42,4% degli studenti si sono ubriacati almeno una volta nella loro vita.

Fonte: SaluteSalento (clicca qui)

Ma l’indagine non ha riguardato solo l’uso di sostanze psicotrope, poiché l’obiettivo era quello di avere una fotografia quanto più vicina possibile alla realtà della vita che svolgono gli studenti delle scuole superiori. Il loro rendimento scolastico è mediamente buono (solo sporadicamente ottimo) e nel tempo libero navigano su internet (64 per cento), giocano con il pc e i videogiochi (22 per cento), non fanno attività fisica (la percentuale dei “si” non supera il 13 per cento) e non leggono più (non si va oltre il 4 per cento).

Il loro rapporto con i genitori non sembra molto soddisfacente: i picchi più alti si raggiungono con le madri nel 58,6 per cento dei casi e con i padri nel 48,6 per cento degli intervistati. Desta preoccupazione la percezione che hanno di se stessi: a 15 anni si ritiene “inutile” il 44,8 per cento dei maschi e il 59,4 per cento delle donne.

Le percentuali scendono in maniera proporzionale con l’età ma restano comunque troppo alte. La percentuale di ragazzi che pratica sesso non protetto è ancora troppo alta: tra i 19enni parliamo del 35,8 per cento dei maschi e del 25,1 per cento delle donne. C’è poi una percentuale di giovani che fa uso di tranquillanti, senza prescrizione medica e senza coinvolgimento dei genitori: il 3,6 delle donne e il 2,4 dei maschi.

“Questi numeri ci danno la misura della strada che abbiamo ancora da percorrere – ha detto l’Assessore Leo – sono un docente e sono certo che la scuola oggi rappresenta per i giovani una famiglia. Dobbiamo essere in grado di rispondere alle nuove esigenze dei nostri ragazzi, rendendoli protagonisti”.

Giovanna Labate e Maria Pia Veronico hanno ricordato i progetti già avviati in collaborazione nelle scuole e che hanno già consegnato importanti risultati in termini di adesione e coinvolgimento. “Studi di questo tipo ci indicano quali sono i temi più sensibili – ha sottolineato Maria Pia Veronico – la sinergia tra i servizi di prevenzione delle Asl e le istituzioni scolastiche deve essere ancora più forte. I docenti hanno bisogno di formazione specifica, devono essere cioè messi in grado di poter intervenire in maniera mirata”.

“Alla percezione che la percentuale di giovani che fa uso di sostanze psicotrope sia molto alta oggi abbiamo aggiunto la verità dei dati che io trovo davvero allarmanti – ha detto Giovanni Gorgoni – il primo passo da fare è di tipo informativo. Ne dobbiamo parlare, lo devono sapere i genitori, gli insegnanti, gli operatori sanitari. Lo devono sapere gli stessi giovani. Li dobbiamo informare sulle conseguenze e li dobbiamo aiutare a rimanerne lontani. Dobbiamo investire intelligenza e competenze nella prevenzione. I progetti di intervento sono già molti – anche se non si fa mai abbastanza – ma dobbiamo fare lo sforzo di avere obiettivi chiari, definiti e comuni”.

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