Le tre condizioni essenziali per ogni cambiamento – Elisa Albano

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“Cambiare è difficile!”. Questa è una delle prime frasi che mi sento dire più spesso. E non raramente qualcuno avanza anche che è decisamente impossibile. Ma perché la parola cambiamento incute tanto timore o appare così inattuabile? È possibile cambiare? E con quali condizioni? Premettiamo, intanto, che nulla è statico. Se anche ci fa paura qualunque tipo di cambiamento – e ci sono soggetti a cui davvero questa prospettiva terrorizza – in realtà, che ci piaccia o meno, noi cambiamo ogni giorno, ogni istante. Cambia la nostra mente e cambia il nostro corpo. E non è solo un modo di dire.

Ci sono situazioni, ad esempio, molto frustranti, difficili che ci inducono a prendere, magari inavvertitamente, decisioni che ci portano poi a modalità comportamentali completamente diverse da quelle che adottavamo abitualmente e a cui pensavamo di non poter mai rinunciare. E ci sono piccole e grandi abitudini nuove anche piacevoli che prendiamo, inizialmente per caso, come un caffè al bar con gli amici sempre a una certa ora, la pizzeria il sabato sera, la corsa mattutina prima di recarci in ufficio, e così via. Poi, gradualmente questi comportamenti diventano parte integrante della nostra vita, del nostro carattere, di ciò che ormai siamo. E magari solo guardandoci indietro dopo molti anni ci diciamo “come sono cambiato. Da giovane non facevo assolutamente quella data cosa e non l’avrei fatta per nessuna ragione al mondo e ora è parte della mia vita in modo costante”.

E ci sono cambiamenti anche fisici che si verificano gradualmente ma in modo inesorabile, oltre che per condizioni naturali dovuti all’età, alle modificazioni morfologiche delle varie fasi della vita, anche per posture e atteggiamenti corporei che assumiamo in modo persistente, senza essere coscienti degli effetti che si provocheranno a lungo andare. Può trattarsi di una posizione scorretta che si protrae nel tempo, dello stare sempre seduti in poltrona a mangiucchiare patatine mentre si guarda una serie infinita di talk show o del lavorare dodici ore dietro una scrivania, senza alzarsi per sgranchirsi un po’ le gambe.

Perché meravigliarsi se poi il corpo si adatta a quel continuo atteggiamento posturale? Tutti questi cambiamenti avvengono in modo inconsapevole, cioè senza la nostra precisa volontà di imporci una trasformazione. Ma comunque avvengono. E allora si tratta ora di cambiare semplicemente la rotta, di non farci cambiare dalla vita inavvertitamente ma di decidere noi verso quale direzione andare o come diventare. Le condizioni necessarie perché un cambiamento volontario avvenga, di qualunque natura esso sia, sono essenzialmente tre.

  • Consapevolezza. La prima condizione è la consapevolezza. Cioè bisogna essere consapevoli che è possibile cambiare, che si hanno a disposizione gli strumenti per attuare una certa virata nella propria esistenza. E significa essere consapevoli sia del problema, della difficoltà o della condizione che si vuole eliminare o trasformare e sia della direzione verso la quale si vuole andare, cioè sapere con esattezza cosa si vuole per sé. Ad esempio, un bel giorno possiamo accorgerci di essere ingrassate (quindi prendiamo consapevolezza del problema), decidiamo che vogliamo perdere qualche chilo (prendiamo consapevolezza della direzione da prendere) e ci informiamo sulle cose da fare per raggiungere questo obiettivo (consapevolezza degli strumenti da utilizzare). Ma la consapevolezza da sola, ovviamente, non può apportare da sé dei cambiamenti. È solo un primo passo, senza il quale nessuna variazione volontaria può innescarsi.
  • Riformulazione di sé. Oltre alla consapevolezza è necessario riformulare l’idea di sé, cioè vedersi, immaginarsi, in un modo diverso da quello solito, per facilitare il processo di avviamento verso il personale obiettivo di cambiamento. Tanto per intenderci, e tornando all’esempio dei chili di troppo, se vogliamo davvero rendere efficace la nostra intenzionalità, dobbiamo cominciare a percepirci diversamente, in modo alternativo a quello a cui ormai ci siamo abituati. Dobbiamo mirare a una nuova figura di noi stessi per procedere più speditamente verso quella meta. Tuttavia, ancora una volta, prendere consapevolezza e ricostruire una nuova immagine di sé, sono elementi necessari ma che non basteranno da soli a farvi cambiare.
  • Allenamento. Una terza condizione imprescindibile e finale è l’allenamento, l’azione, il fare delle cose concrete che ci portino verso la direzione scelta. Continuando con il nostro esempio, se oltre ad aver capito che staremo meglio con qualche chilo di meno, al sapere cosa fare e all’aver iniziato ad immaginarci in una nuova forma fisica, sarà solo l’andare in palestra, il camminare, il fare corse mattutine, l’alimentarci in modo più attento e consapevole, in definitiva l’azione e la costanza dell’azione, per un periodo congruo di tempo, a dare vita finalmente al nostro cambiamento.

Senza uno di questi elementi, ogni volontà di modificare qualcosa nella nostra vita, in qualunque campo, può risultare fallimentare. Questi tre step possono diventare, d’ora in avanti, la vostra guida per non deviare dal percorso che intraprenderete e risultare validi per qualunque tipo di trasformazione vogliate apportare alla vostra esistenza. E se fino ad ora avete fallito, non siete riusciti a raggiungere il vostro obiettivo, qualunque esso sia stato, fermatevi un attimo a chiedervi a quale punto si è inceppato l’ingranaggio.

Rifate un’analisi dei vostri comportamenti. Dove vi siete fermati o cosa non avete preso in considerazione? Siete stati incapaci di immaginarvi in una nuova versione di voi stessi? Oppure non avete avuto un’idea ben chiara di cosa volevate cambiare e come? O, ancora peggio, vi siete arenati sull’allenamento? Forse non avete avuto abbastanza coraggio e costanza da insistere e attendere che il cambiamento si verificasse? Riprovate adesso a ripartire ma con il piede giusto, tenendo sempre a mente questi tre elementi necessari e dandovi delle nuove opportunità. Potreste scoprire che cambiare non è poi così difficile ed è possibile a qualunque età.

elisaA cura di Elisa Albano

Psicologa – Scrittrice

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