TARANTO – E’ stato scelto il mandorlo come simbolo della battaglia per istituire a Taranto un Centro oncologico I.R.C.C.S. (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico). La petizione #TarantoRicercaFuturo lanciata on line tramite Change.org ha già superato la soglia delle 6.000 firme (clicca qui).
L’obiettivo è chiaro: farsi sentire dalle istituzioni, ad ogni livello, a partire dalla Regione Puglia. A presentare il progetto, al Parco Archeologico delle Mura Greche, sono state la dott.ssa Annamaria Moschetti (pediatra) e la ricercatrice in genetica oncologica Candida Fasano, in rappresentanza del gruppo di persone che ha dato il via all’iniziativa.
«La speranza, a Taranto, deve avere basi scientifiche – spiega la Fasano – i riflettori sulla nostra città devono rimanere accesi tutto l’anno e non solo l’Uno maggio. Noi puntiamo ad avere un Centro I.R.C.C.S. in grado di coniugare la cura con la ricerca mirata sulle patologie oncologiche che hanno una maggiore rilevanza epidemiologica nella nostra città».
L’esigenza di istituire un centro oncologico specializzato viene confermato dalla dottoressa Moschetti: «Chiediamo una condivisione trasversale da parte delle forze politiche affinché vengano fornite in loco le cure migliori. D’altronde i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dello studio Sentieri, e della perizia epidemiologica fatta nell’ambito dell’inchiesta sull’Ilva, hanno dimostrato un eccesso di patologie oncologiche nella nostra città che coinvolge anche i bambini».
La Moschetti ha ricordato che anche in caso di totale adempimento dell’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) da parte dell’ilva, secondo uno studio condotto da Arpa Puglia, una consistente fetta della popolazione (oltre 12mila persone) continuerebbe ad essere esposta al rischio cancerogeno.
«Una misura sicuramente inaccettabile – evidenzia la pediatra – noi chiediamo l’immediata sospensione delle emissioni cancerogene». Ma perché è stato scelto proprio il mandorlo come simbolo di questa battaglia? «Nella simbologia delle piante rappresenta la rinascita e la resurrezione dopo una sfida difficile. Abbiamo dedicato questo mandorlo a Sofia Pallotta, la piccola tarantina morta per un tumore cerebrale solo venti giorni fa».
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