Tap, M5S: violata la normativa anti-incendi, il Governo mente
“Continua la strenua difesa da parte di questo Governo dell’opera TAP, tristemente nota per essere lo squallido riflesso della corruzione dei partiti e del potere finanziario, che persevera nel proprio disastroso percorso”: con queste parole il portavoce Diego De Lorenzis, Capogruppo del M5S della IX Commissione Trasporti della Camera, ha commentato la risposta all’interrogazione presentata sulla questione, su cui il MoVimento è già da tempo impegnato opponendosi alle illegalità che continuano ad emergere.
“Mentre il PD su queste questioni non ha alcuna visione e i suoi esponenti locali fingono soltanto di battersi contro quello al Governo che continua a favorire i petrolieri, già a dicembre dello scorso anno – continua De Lorenzis – avevo presentato un esposto in Procura, su sollecito del Comitato No Tap, denunciando che il tracciato dell’opera intere ssava alcuni terreni del Comune di Melendugno, colpiti da incendi boschivi e per questo inseriti nel catasto incendi dal 2005, che preclude tali aree dalla realizzazione anche di strutture e infrastrutture per attività produttive, e la sua violazione è punita con sanzioni penali.
Per questo chiedo già da un anno la verifica dei presupposti di legittimità dell’autorizzazione unica concessa e la valutazione di un’eventuale revoca, sollecitata anche dalla circostanza per cui, anche con riferimento ai possibili tracciati del metanodotto Snam, che dovrebbe collegare il Tap di Melendugno allo snodo di Mesagne, vi sarebbero delle problematiche dato l’attraversamento di territori su cui sono stati rinvenuti i maggiori focolai di Xylella fastidiosa e su cui sono previsti gli abbattimenti più massicci. Nella risposta all’interrogazione odierna, tuttavia, emerge chiaramente la volontà di procedere con l’opera a prescindere dal rispetto della legge.
Evidentemente il Governo ignora le illegalità, le violazioni della normativa – continua De Lorenzis – e tacendo sul danno all’integrità ambientale . Manca un’attenta ed approfondita valutazione delle implicazioni ambientali derivanti dall’opera, essendo insufficiente rilevare l’assenza di problematiche solo perché l’attività interesserebbe il sottosuolo, dato che la Cassazione ha autorevolmente sostenuto che pure tale attività costituirebbe violazione delle prescrizioni della normativa sugli incendi boschivi.
Per il resto – conclude De Lorenzis – è evidente che il Governo continua ad assumere decisioni nelle segrete stanze senza coinvolgere gli enti interessati e tanto meno i cittadini Mentre il PD e il Governo è coinvolto nello scandalo di Trivellopoli, dopo Expo, Mose e Mafia Capitale, noi del M5S siamo consapevoli della necessità di cambiamento del modello di sviluppo per preservare il territorio nella sua integrità ambientale e per questo domani presentiamo il nostro piano per abbandonare le fonti fossili definitivamente”.