Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa degli Amici di Beppe Grillo Taranto sull’esito del referendum dello scorso 17 aprile.
Gli Attivisti del Meet Up “Amici di Beppe Grillo Taranto” ringraziano la cittadinanza che ha dato una precisa indicazione su ciò che dovrà essere il futuro energetico di questo territorio e dell’intero Paese, con un’affluenza significativa al referendum di domenica 17 aprile. Con un’affluenza alle urne del 42, 5%, pari a 69.468 votanti, l’elettorato tarantino si è distinto tra i capoluoghi di provincia pugliesi, secondo a Lecce, con uno sbalorditivo plebiscito del SI’ del 95,8% (66.564 voti).
Cittadinanza e società civile si uniscono a Taranto, dando un esempio di democrazia partecipata dal basso, è arrivato il momento di dire basta. Basta con le politiche economiche ed energetiche fallimentari e suicide che hanno portato al baratro questa città. Basta con le politiche assistenzialistiche basate sul clientelismo e sul ricatto occupazionale. Basta con le politiche industriali che seminano morte e angoscia trasformando la bellezza in disperazione.
Taranto ha detto basta, nonostante un governo ostile che ha ostacolato in tutti i modi il referendum ridicolizzandone il significato, nonostante un presidente del Consiglio, mai eletto, ed un ex Presidente della Repubblica, abbiano predicato l’astensionismo quale scelta “opportuna” e nonostante un’informazione assente e spesso fuorviante. Taranto ha risposto in modo massiccio mandando un chiaro segnale a chi vuole oscurarne il futuro.
Insieme alla cittadinanza tarantina, un terzo degli italiani hanno indicato che una strada diversa da percorrere insieme esiste ed è già tracciata, una strada che ha le sue fondamenta nella sostenibilità, nell’economia circolare, nelle energie rinnovabili, negli stili di vita. Gli Attivisti del Meet Up “Amici di Beppe Grillo Taranto” non hanno mai caricato politicamente questo referendum e non intendono farlo adesso, ma chiedono al Governatore della Regione Puglia che alle tante parole, dette in TV durante questa brevissima campagna referendaria, seguano i fatti e che dunque i cittadini siano ascoltati e resi partecipi delle scelte future riguardanti la gestione del territorio.
I tarantini infatti con questo voto hanno espresso chiaramente il loro pensiero su ciò che sta distruggendo il territorio: trivelle, Tempa Rossa, Ilva, e chiedono, invece, di tutelare e salvaguardare il mare, la storia, le tradizioni, di promuovere pesca, agricoltura, eno-gastronomia, turismo, artigianato, commercio sostenibile, piccole e medie imprese, ricerca, energia ed innovazione.
Settantamila persone, a prescindere dal quorum, hanno già capito quale sarà il futuro della città e aspettano di affidare alle persone giuste l’incarico di realizzarlo. Un quorum che in tanti altri paese europei non esiste e il Movimento 5 Stelle da tempo si batte per la sua abolizione. Il futuro è già scritto e non sarà certo un quorum mancato a fermarlo!
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