Diventiamo ciò che ci convinciamo di essere – Elisa Albano
Nel corso di tanti anni di incontri e conferenze ho conosciuto molte persone, donne soprattutto, che spesso mi hanno detto: “sono cambiata nel corso del tempo. Anni fa non ero così. Ero attiva, coraggiosa, viaggiavo, prendevo decisioni e sapevo anche consigliare i miei figli, mio marito e chi mi era accanto. Ora non esco nemmeno più di casa, mi sento finita, ho paura di prendere qualsiasi iniziativa, sono bloccata e non ho più nemmeno relazioni”.
Quasi sempre poi raccontano di un primo episodio, risalente appunto a tempi addietro. Può trattarsi di una separazione, di un arretramento fatto rispetto ad una decisione importante che avrebbe potuto far spiccare il volo alla propria vita, a una prima paura spropositata nei confronti di un cambiamento. Qualcosa insomma che ha cominciato a farle concentrare sulle proprie inefficienze anziché sulle proprie capacità, che ha fatto perdere una prima grossa fetta di fiducia in se stessi
Ma di sicuro, la parte importante l’ha giocata non tanto quel primo episodio, quanto l’attenzione con la relativa emozione negativa e costante rivolta a quanto accaduto. In parole povere, più si resta concentrati sull’insuccesso, sull’incapacità, su ciò che manca e non si riesce a raggiungere, più si finisce per identificarsi proprio con quella identità negativa che ci si sta costruendo, giorno dopo giorno. Meno si è in grado di uscire rapidamente da quella condizione svalutante e più si diventa ciò che si crede di essere. Più passano gli anni e più si faticherà a riappropriarsi della vecchia energia e determinazione, a trovare una via di uscita, una strada per tornare sui propri passi, perché ci si convince di essere ormai ciò che si è diventati.
La realtà presente, cupa e deprimente con la quale si convive più a lungo, diventa la normalità, l’inevitabilità. Quindi, a questo punto, tutto diventa più faticoso ma certamente non impossibile. Per far comprendere i passi da compiere per riprendere il cammino da lì dove si è interrotto, anzi per tornare a ciò che si era e rendere il proprio terreno meno fertile agli attacchi di qualsiasi genere, rinforzarlo in modo da riuscire a far fronte alle tante bufere, rispondo quasi sempre così: “bene, ora hai compreso perfettamente come avviene un cambiamento nel corso del tempo. Questa esperienza può renderti ora più consapevole, di te stessa e della tua capacità di trasformarti. Si tratta semplicemente di decidere da quale parte andare. Fino ad ora ti sei diretta verso la rotta sbagliata. Ti sei focalizzata troppo a lungo su di una parte negativa di te. Ma ora puoi fare tesoro di tutto questo.”
Non nascondo che, di rimando, scorgo il più delle volte, espressioni stralunate, come a dire: “Come posso trarre un insegnamento o qualcosa di positivo da tutto questo mare nero?”. È difficile e ce lo siamo già detto. È necessario soprattutto avere pazienza e perseveranza, nonché consapevolezza, del meccanismo alla base dei nostri cambiamenti e di come utilizzare questo a proprio vantaggio.
Così come ci si è a lungo concentrati, con riflessioni, parole, stati d’animo, su un aspetto perdente di se stessi, che poi progressivamente è divenuto parte integrante di noi, è possibile lentamente e con insistenza, invertire la rotta, o meglio deviare l’attenzione e le emozioni verso altro, verso ciò che davvero vorremmo, verso quegli aspetti che gradiremmo facessero parte della nostra identità più vera e giusta.
Si tratta, in definitiva, di impegnarsi nuovamente ad essere concentrati, attenti ed emozionati questa volta per le nostre qualità, per le nostre piccole capacità che pure sono lì ma finiamo per non vedere più, troppo occupati come siamo a punirci e a compiangerci. Si tratta di credere nuovamente in noi stessi, rieducando la mente a rilevare tutto ciò che di positivo e buono c’è, sia dentro di noi che intorno a noi.
Ci vorrà del tempo, ma gradualmente ci ritrasformeremo in persone più positivamente orientate, più possibiliste e serene. Persone che, nonostante tutte le batoste che la vita può infliggere, sanno ripartire rapidamente restando ben focalizzate su ciò che si può fare anziché su ciò che non è più possibile fare. E che, al di là di ogni evento, decidono consapevolmente di mantenere dritta la rotta verso la crescita e il miglioramento di sé, come piccoli eroi che non depongono mai le armi e restano in piedi.
Psicologa – Scrittrice
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