Ilva, Uil: “Ci opporremo ad ennesimo regalo”

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«Renzi come Dini nel ’95: nessuna traccia di piano industriale o di garanzie occupazionali e produttive, si vuole cedere l’Ilva a titolo gratuito e con soldi pubblici. Noi non ci stiamo a un Riva-bis, pronti a mettere in campo ogni iniziativa per dimostrarlo». E’ quanto si legge in una nota del segretario generale della Uil di Puglia, Aldo Pugliese, a proposito delle dichiarazioni del presidente del Consiglio Renzi sulla «prossima svolta nella vicenda Ilva».

«Per come si stanno mettendo le cose – spiega Pugliese – il timore, forte, è che si possa ripetere la catastrofica esperienza nata il 15 marzo 1995, con la cessione-regalo dell’Ilva alla famiglia Riva. Oggi, dopo un percorso iniziato male e finito peggio, invece di imparare dagli errori del passato, si rischia di ripeterli, cedendo pressoché a titolo gratuito il più grande stabilimento siderurgico d’Europa a una cordata che fa riferimento alla famiglia Marcegaglia, con l’aggravante che nell’operazione verranno impiegati soldi pubblici, della Cassa Depositi e prestiti». «Non è questo il modo di salvare l’Ilva – afferma – al massimo è un ottimo metodo per giustificare l’ennesimo regalo».

«Come nel 1995 – continua Pugliese – anche oggi non c’è traccia di confronto tra il Governo e le istituzioni locali, le parti sociali e socio-economiche, sia nazionali che del territorio, così come non c’è traccia di piani industriali, di garanzie occupazionali e produttive. Si procede, nuovamente, in direzione ostinata e sbagliata, una direzione segnata da qualche imprenditore che ha fiutato l’affare del secolo». «Non si gestisce il futuro di un gioiello dell’industria italiana, vitale per la filiera nazionale, come una cosa di famiglia – conclude – In ballo c’è il futuro di quasi 20mila lavoratori, la condivisione del progetto è il punto minimo da cui partire».

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