Ambiente e salute, l’appello dall’Umbria: “Si parli anche del caso Terni”
«Vivo in una città, Terni, devastata da decenni di inquinamento ambientale e di totale subalternità della classe politica e sindacale locale (compresa la Regione Umbria) agli inquinatori», è lo sfogo di Pierluigi Rainone, referente del circolo Verdi Ambiente e Società di Terni, che in una lettera inviata alla nostra redazione lancia un accorato appello affinché si prenda a cuore l’emergenza ambientale e sanitaria della sua città. Rainone fa riferimento a “uno dei poli siderurgici più inquinanti d’Europa” (Thyssenkrupp Acciai Speciali, ndr), e alla presenza di due inceneritori. Tutto questo “dopo avere avuto per decenni anche un grande polo chimico situato a soli 3 km dal centro città, ora finalmente non più attivo”.
«Le scrivo questa lettera per lo sdegno che provo, oramai quotidiano, per quello che io definisco l’inquinamento politico e, di conseguenza ambientale, che sta devastando la penisola italiana – continua Rainone – l’inchiesta della Procura di Potenza (vorrei mandare un messaggio di solidarietà a chi sta conducendo l’inchiesta e complimentarmi per il coraggio) ha messo in luce, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’asservimento totale del governo Renzi ai principali gruppi di potere nazionali ed esteri, ai gruppi industriali che stanno saccheggiando il Paese uccidendo migliaia di persone con le loro fabbriche di morte e di sfruttamento”.
Rainone denuncia il silenzio di tutte le istituzioni locali (sindaco, Arpa, Asl, Procura della Repubblica) e spiega: “La situazione non è più tollerabile visto che si moltiplicano i morti ed il malati causati dal “cancro” industrialista e dalla collaborazione di molti a questo stato di cose. Il mio è un appello al fine di far uscire il caso di Terni attraverso i media e farlo diventare un caso nazionale come Taranto, la Basilicata e tante altre realtà disgraziate di questo Paese maledetto. Mi scusi per lo sfogo ma non è più possibile assistere silenti a questa strage quotidiana”.