TARANTO – E’ in corso in questi giorni, nel reparto “Sottoprodotti” dello stabilimento Ilva, un’attività di monitoraggio sul benzene svolta in ottemperanza agli obblighi normativi per la valutazione dell’esposizione ad agenti cancerogeni. Questa attività, che rientra nel Piano di Monitoraggio Biologico sviluppato in collaborazione con la Facoltà di Medicina del lavoro dell’Università di Torino (prof. Canzio Romano), è stata affidata alla facoltà di Medicina del Lavoro di Bari, Sezione Vigliani (prof. Leonardo Soleo e dott. Pietro Lovreglio). A confermare queste informazioni a InchiostroVerde è la stessa azienda.
L’avvio del monitoraggio è stato preceduto da un incontro, il 18 marzo scorso, tra il dott. Greco, coordinatore dei medici competenti dello stabilimento, e gli RLS. L’attività viene svolta attraverso campionamenti eseguiti con la tecnica del “radiello”, ovvero attraverso un sistema ad assorbimento adottato dai lavoratori (senza aspirazione d’aria), la raccolta di urine per la ricerca dei marcatori biologici e la somministrazione di questionari.
In seguito, i campioni verranno spediti al Laboratorio di Tossicologia Occupazionale dell’Università di Brescia, per l’analisi di alcuni parametri, e, per altri, all’Università di Bologna. Il laboratorio interno di ILVA si occuperà, invece, di determinare la “cotinina urinaria”, metabolita della nicotina, per rilevare anche esposizioni di origine non professionale (come il fumo di sigaretta). La relazione finale, prevista entro l’estate, sarà formalizzata dall’Università di Bari.
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