Ilva, Fabio Riva punta alla scarcerazione

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TARANTO – Punta alla scarcerazione piena o, in subordine, alla concessione degli arresti domiciliari la difesa di Fabio Riva, l’ex vicepresidente dell’Ilva e di Riva Fire, detenuto dal giugno dell’anno scorso a Milano nell’ambito dell’inchiesta ‘Ambiente svendutò in quanto accusato di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele suoi luoghi di lavoro, alla corruzione, al falso e all’abuso d’ufficio. Oggi si è svolta una nuova udienza al tribunale del Riesame dopo che la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la decisione di un altro collegio che confermava l’ordinanza con la quale il gup Vilma Gilli l’estate scorsa negò la scarcerazione.
Durante la loro discussione, a quanto si è appreso, gli avvocati Nicola Marseglia e Luca Perrone (in sostituzione dell’avv. Franco Coppi) hanno sostenuto che, essendo mutato il quadro di riferimento della gestione Ilva (da tre anni guidata da commissari di governo), non sussistono esigenze di natura cautelare quanto meno rispetto al pericolo di recidiva. Sul punto si era espressa anche la Corte di Cassazione ravvisando la mancanza di motivazione in relazione al potenziale rischio di reiterazione del reato. È stato fatto solo un cenno alle condizioni di salute dell’imputato (tra i 47 rinviati a giudizio), che è stato sottoposto recentemente a un intervento chirurgico e deve effettuare periodicamente trattamenti terapeutici. Il nuovo collegio del tribunale del Riesame (presidente Morelli, relatore Ruberto, a latere De Cristofaro) dovrebbe esprimersi entro un paio di giorni. (Ansa)

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