Ilva, capoturno ferito al volto – Fim Cisl: diffidiamo azienda su procedura sbloccaggio
Infortunio sul lavoro all’Ilva di Taranto. Un capoturno, Paolo Restano, di Taranto, è rimasto ferito al volto durante una manovra all’impianto Treno Nastri 2. L’uomo ha riportato un trauma facciale ed è stato ricoverato all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
Il capoturno stava controllando il taglio della testa e della coda del nastro di acciaio, operazione che viene effettuata per togliere gli sfridi. A quanto pare, alcuni di questi sfridi sarebbero rimasti incagliati impedendo la prosecuzione della finitura del nastro. Restano, secondo fonti sindacali, avrebbe chiesto di far intervenire un cavo con un gancio che di solito viene usato per togliere gli sfridi e liberare la macchina. In questo particolare frangente, l’uomo sarebbe stato colpito al volto da un gancio.
Secondo quanto riferiscono fonti Fim Cisl a InchiostroVerde.it, il lavoratore ha riportato la frattura della mandibola e un taglio sopra l’occhio sinistro. Fortunatamente non è in pericolo di vita, ma la prognosi rimane riservata. Inoltre, sarebbe stato sottoposto a coma farmacologico per fronteggiare i forti dolori avvertiti. Resta da chiarire l’esatta dinamica dell’incidente. Sul posto è intervenuto lo Spesal (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Asl di Taranto per procedere alle dovute verifiche.
Stamattina si è svolta una riunione tra Rls e azienda per esaminare la dinamica dell’incidente. «L’infortunio si è verificato nel corso di una manovra che viene effettuata quando una lamiera si incastra – ha spiegato al nostro sito Francesco Galeano (Fim Cisl) – purtroppo è stata eseguita una procedura di sbloccaggio obsleta, che non è prevista da nessuna pratica operativa. Per questo – insieme all’Usb – abbiamo diffidato l’azienda a non utilizzare più questa procedura per sbloccare le lamiere incastrate». Il rappresentante della Fim Cisl lamenta anche il fatto che lo Spesal non abbia ascoltato nessun Rls su quanto accaduto.