Taranto: scoperti antichi ipogei al castello Aragonese

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Non smette di stupire il Castello Aragonese di Taranto. Gli scavi archeologici da poco ripresi e condotti dall’archeologo Federico Giletti sotto la direzione della dott.ssa Dell’Aglio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, hanno consentito la riscoperta dopo secoli di antichi ambienti ipogei di cui non si sospettava minimamente l’esistenza. Il rinvenimento è stato possibile grazie all’operato del team di cantiere messo a disposizione dalla Marina Militare Italiana, costituito da Antonio Vinella e dal sgt Maurizio De Benedictis, e coordinato dal Curatore del Castello Ammiraglio di Squadra Francesco Ricci, ed è consistito nell’individuazione e sollevamento di una grande lastra di copertura di accesso allo specus, attraverso l’utilizzo di mezzi e materiali donati dall’Associazione Amici del Castello Aragonese.

Si tratta di una rete sotterranea di cunicoli, interamente ricavati nel banco calcarenitico, che va ad arricchire il bagaglio conoscitivo dell’articolato sistema sotterraneo già mappato al di sotto della fortificazione rinascimentale. La scoperta è avvenuta in occasione dello scavo archeologico che sta interessando ambienti e spazi rinvenuti al di sotto del torrione di S. Cristoforo, risalenti a fasi storiche diverse ma riutilizzati attraverso un sistematico accorpamento all’interno di un progetto di più ampio respiro della metà del X secolo d.C.

Questi divengono parte di un monumentale complesso a destinazione cultuale, realizzato lungo il salto di quota del lato Est dell’antica acropoli greco-romana su una propaggine del banco geologico protesa verso Sud, che vive il suo massimo splendore in occasione della rifondazione della città da parte dell’imperatore bizantino Niceforo Foca. Per i prossimi giorni è programmata la completa esplorazione e la documentazione dell’intero sistema di cunicoli.

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