Festival della cucina con la cozza tarantina: successo anche per la terza tappa

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cozza 21TARANTO – Nuovo successo, ieri sera, per il “Festival della cucina con la cozza tarantina”, gara tra chef provenienti da tutta Italia. Dopo l’ottimo riscontro ottenuto nei giorni scorsi all’hotel Dora di Isernia, dove erano presenti ben 250 ospiti, l’evento fortemente voluto dal Centro di Cultura “Renoir” e dal suo presidente, Cosimo Lardiello, è tornato a Taranto, e precisamente alla Tenuta Montefusco .

Ancora una volta, gli chef (ben quattro donne su sei partecipanti) si sono confrontati tra i fornelli creando piatti originali e innovativi, che vedono la cozza tarantina come protagonista indiscussa. A valutare le creazioni una giuria variegata, composta anche da giornalisti.

A vincere, sono stati i “Cavatelli alla Denis” (Gianfranco Anzini). Al secondo posto – ex aequo – “Polpettine di patate e cozze” (Michela Mucci) e “Fantasia mediterranea” (Nada Tommasone).  Al terzo posto la “Caponata alla tarantina” (Maria Rosaria Bellavita). A premiarli Antonio Del Sole, commissario internazionale di cucina e fraterno amico del cav. Lardiello. Nel suo ristorante di Castel Volturno (Caserta) i mitili provenienti da Taranto hanno sempre avuto un posto di riguardo. Non è un caso, infatti, che abbia ospitato più volte il Festival negli anni passati. In gara anche gli chef Alessandro Angiola e Leonela Istudor.

Quella di ieri è stata solo la terza tappa di un lungo percorso che vedrà il Festival approdare in più città. polpetteL’obiettivo è chiaro: rilanciare e valorizzare un prodotto che a partire dall’estate del 2011 ha vissuto un periodo di grande sofferenza a causa dell’inquinamento del primo seno di mar Piccolo. Oggi, però, le cozze allevate nel secondo seno del mar Piccolo e in mar Grande sono sottoposte ad accurati controlli in grado di garantirne la salubrità. Sulle tavole dei consumatori, quindi, arrivano cozze di buona qualità da gustare pienamente. Unico rammarico, espresso anche dal cav. Lardiello, è l’assenza delle istituzioni locali, non ancora consapevoli dell’importanza di eventi come questo che hanno il merito di divulgare un’immagine positiva della città e del suo prodotto più noto.

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