Giornalista gratis per il ministero, Brescia (M5S) chiede il ritiro del bando
“Abbiamo depositato una interrogazione al Governo chiedendo l’immediato ritiro di un bando che riteniamo inaccettabile e irrispettoso nei confronti di chi ha studiato e lavorato per crearsi una professionalità” , lo annuncia il deputato M5S Giuseppe Brescia membro della VII Commissione Cultura riguardo alla questione del bando del ministero dell’Interno nel quale si richiedeva la collaborazione di un giornalista professionista con esperienza almeno triennale disposto a lavorare gratis nel Dipartimento delle Libertà civili e l’Immigrazione.
“Una vicenda che fa accapponare la pelle da qualunque punto di vista la si guardi e che va oltre la dialettica politica. – prosegue Brescia – Quale esempio dà ad un Paese in crisi come il nostro, un Governo che, per primo, pensa sia legittimo sfruttare gratuitamente l’esperienza di un professionista? E quale importanza dà questo Governo al tema dell’immigrazione sul quale tante belle parole si spendono, se il massimo sforzo che riesce a fare è pensare di assumere un professionista senza nemmeno pagarlo in un Dipartimento tanto delicato? – prosegue Brescia che ricopre anche la carica di Vice Presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul sistema d’accoglienza dei migranti – Ma soprattutto questa vicenda dimostra quanto rispetto e quale considerazione abbia davvero questo Governo per la categoria dei giornalisti, un Governo che tuttavia non manca mai di finanziare con centinaia di milioni di euro alcuni amici editori. Ci hanno voluto descrivere come quelli che attaccano la stampa, ma la verità è che noi abbiamo attaccato e sempre attaccheremo solo quella parte di stampa che ha lasciato che il giornalismo, il delicatissimo mestiere di interporsi tra la realtà ed i cittadini, diventasse uno strumento di propaganda partitica. In commissione Cultura il M5S ha sempre lottato per difendere quella parte di stampa libera e chi ha seguito con attenzione il nostro lavoro sul tema dell’editoria si è accorto che puntavamo a difendere il giornalismo, quello vero, al fine di renderlo davvero libero dal ricatto della politica“.