C’è la crisi. E se fosse un’opportunità per realizzarsi pienamente? – E. Albano

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Incontro spesso molti giovani, e anche adulti di mezza età, alle prese con ansie e abbattimenti per il loro futuro, nonché per il loro presente. Persone che lamentano, come una specie di ritornello ormai usuale e indiscutibile, la condizione di crisi in ogni campo del lavoro. E di certo è una realtà. Ma perché considerarla sempre e soltanto una condizione disastrosa?

A volte, anzi il più delle volte, ciò che si presenta come difficoltà, come mancanza, come perdita o come annullamento di tutto ciò su cui avevamo ben piantato i nostri paletti di apparente sicurezza e confort, può rappresentare un momento di ricostruzione di sé e di apertura verso nuove possibilità. Ogni ostacolo può rappresentare un’opportunità.

Ma ovviamente, perché ciò avvenga, perché si veda un aspetto considerato negativo, come positivo, bisogna allenarsi a sviluppare la propria capacità di reinterpretazione della realtà, in chiave di vantaggio per sé e oserei dire quasi di dono, sempre e comunque. E bisogna soprattutto osservarsi, conoscersi, capire quali sono i propri talenti, i propri punti deboli e i propri punti forti, perché si può ripartire proprio da qui, puntando su se stessi. Tanto, oggi, tutto è faticoso.

Intraprendere un nuovo lavoro, avviare un’impresa, cercare un’occupazione che ci offra quel minimo di sopravvivenza comporta dispendio di tempo e a volte anche economico, investimento emotivo, colloqui da affrontare, relazioni da gestire, ostacoli, piccoli e grandi, da superare, e allora, sia che tutto questo lo si faccia per svolgere qualcosa che alla fine nemmeno ci soddisfa e forse ci umilia e sia che lo si faccia per noi stessi, per realizzare un piccolo sogno rimasto nel cassetto la fatica è la stessa. Dunque, perché non riscattarsi finalmente da una vita vissuta rimpinguando le tasche di altri e pensare ora a realizzare pienamente se stessi? Forse questo è il tempo.

Non è necessario arrovellarsi a cercare un’idea vincente. Ogni idea la si può far diventare tale, anche la più scontata e sfruttata, basta metterci passione, singolarità, il proprio tocco personale che è unico e irripetibile, basta allenare la propria autostima a restare sempre alta, stimolare sempre la propria motivazione, emozionarsi, gioire per ciò che si fa, fosse anche la cosa più sciocca, e credere in se stessi, nelle proprie possibilità, nella propria missione di vita e naturalmente pianificare ogni cosa per bene.

In sintesi, vi propongo alcuni passi necessari per ritrovare o trovare un nuovo percorso esistenziale:

1) Mettiti a tavolino con te stesso e cerca di capire cosa vorresti, cosa ti ha sempre appassionato e quindi cosa ti piacerebbe fare e non ti piacerebbe fare e annota tutto questo su di un foglio, in modo da chiarirti bene le idee;

2) Organizzati un piano di azione che preveda, innanzitutto, un colloquio approfondito con un buon commercialista che ti sappia dare delle dritte e suggerire le varie strategie di avvio della tua impresa in modo da evitare sorprese spiacevoli dopo;

3) Se ti è possibile incontra altre persone che prima di te hanno già fatto il salto e stanno andando alla grande. Confrontati con i loro problemi e con le loro soddisfazioni, in modo da rinforzarti nel tuo proposito

4) Prepara bene ogni cosa, decidi quale tocco unico vorrai dare a ciò che stai per intraprendere e nel frattempo frequenta qualche corso motivazionale che ti aiuti a gestire cali emotivi, sconforto e perdita di stima personale;

5) Lanciati e vivi la tua vita, badando sempre a dare il massimo della tua professionalità. Un cliente lo si guadagna o lo si perde con molto poco, sta a te decidere, con i tuoi comportamenti, con le tue parole, con la tua serietà, puntualità ed efficienza, se condurlo da te o farlo deviare verso qualcun altro.

6) Infine, alzati ogni mattina ringraziando sempre la vita per ciò che ti sta offrendo, fosse anche pochissimo. Quel grazie, ti assicuro, ti metterà nello stato d’animo giusto per condurti lontano e ti farà giungere sempre più prosperità.

elisaA cura di Elisa Albano

Psicologa – Scrittrice

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