Legambiente Taranto: “Verde pubblico sotto attacco, intervenga la Polizia Municipale”

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A Taranto è in corso una vera e propria guerra contro il verde pubblico. Nelle ultime settimane, infatti, sono stati per l’ennesima volta eseguiti numerosissimi interventi di potatura selvaggia ai danni degli alberi che costituiscono l’esiguo Patrimonio Verde del Comune di Taranto e che sono stati quasi completamente spogliati della loro chioma o ridotti a scheletri e moncherini. Una autentica assurdità  per una città  che a malapena supera i  tre metri quadrati di verde urbano fruibile per abitante  secondo l’ultimo Rapporto annuale Ecosistema Urbano.

Si tratta di interventi di capitozzatura e di potatura radicale che hanno interessato l’intera città, da via Nitti a via Di Palma, da via Cesare Battisti acorso Italia, da viale Virgilio a via Lucania, da viale Magna Grecia a via Oberdan, da via Dante alla scarpata del Lungomare, con quello che abbiamo già chiamato Museo degli Orrori, per finire a  viale Giuseppe Cannata e corso Bruno Buozzi a Paolo VI,  la cui evidenza è tale da poter essere riscontrata attraverso la semplice “presa visione” di ciò che resta degli alberi oggetto  di quelle che in molti casi si possono definire solo come amputazioni.

Si tratta di interventi effettuati  in palese contrasto con le prescrizioni contenute nel Regolamento Comunale per il Verde pubblico del Comune di TarantoL’articolo 9 del Regolamento Comunale per il Verde pubblico del Comune di Taranto al comma 1 prevede infatti che “La potatura deve essere limitata alla rimozione di parti di chioma secche, lesionate o alterate da danni fisici o da agenti patogeni. La riduzione della chioma non dovrà mutare la forma naturale della pianta e/o la forma di allevamento impostata” mentre al comma 2 viene espressamente specificato “Sono vietati gli interventi di capitozza tura”.

Gli interventi effettuati, per estensione generalizzata a tutti gli alberi, intensità della potatura della chioma nella stragrande maggioranza dei casi e per qualità delle opere (gli alberi di via Nitti, peraltro, erano già stati potati drasticamente negli anni passati con la conseguente moria di diversi esemplari), sono pertanto in disaccordo sia con il Regolamento per il Verde pubblico comunale sia con le linee guida dell’European Arboricoltural Council (EAC).

Gli interventi effettuati hanno creato un dannoso squilibrio della chioma degli alberi, avendo i tagli ridotto in moltissimi casi le fronde esistenti di oltre il 90%, invece che limitarsi alla rimozione di parti di chioma secche, lesionate o alterate da danni fisici o da agenti patogeni, mentre secondo la buona pratica forestale e le linee dell’EAC la riduzione della chioma non dovrebbe mai asportare più del 30% del fogliame. Gli stessi interventi possono, nel tempo, condurre a carie e lesioni interne nel tronco delle piante interessate, avviando fenomeni di instabilità che possono portare anche alla caduta di interi esemplari arborei, con le conseguenti attribuzioni di responsabilità verso chi ha eseguito gli interventi di potatura e verso chi non ha vigilato affinché questa venga effettuata a regola d’arte.

Ciò che lascia basiti è  che il servizio di gestione, cura e manutenzione del verde pubblico sia allo stato, secondo quanto riferitoci dai competenti Uffici Comunali affidato all’ A.M.I.U., azienda di cui il Comune di Taranto è proprietario. Si potrebbe dire che mentre la mano destra adotta un regolamento … la mano sinistra non lo applica!

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un semplice post sulla nostra pagina facebook invitando a una Caccia all’Orrore: ci sono arrivate decine di foto. Ne abbiamo selezionate alcune e le abbiamo trasmesse alla Polizia Municipale di Taranto insieme alla nostra segnalazione di quanto accaduto chiedendo  di procedere all’accertamento e alla contestazione delle violazioni del Regolamento del Verde pubblico del Comune di Tarantosecondo il disposto dell’articolo 31 dello stesso  Regolamento

 Alla Polizia Municipale del Comune di Taranto abbiamo richiesto anche di procedere alla applicazione delle sanzioni previste per Capitozzature e Potature Irrazionali  eseguite a danno del Patrimonio Verde comunale della città di Taranto, in base a quanto previsto nell’Allegato n° 4 dello stesso Regolamento  che indica come per ogni intervento di potatura mal eseguito sia prevista una sanzione variabile da 100 ad 800 € per esemplare arboreo, con possibilità di oblazione fissata in 200 € per albero e il Risarcimento del danno.

Alla Polizia Municipale abbiamo chiesto anche di fornirci notizie circa i provvedimenti adottati al fine di valutare  ulteriori azioni a tutela del diritto all’ambiente e alla salute della cittadinanza tarantina. Ne abbiamo abbastanza  della sistematica opera di riduzione degli alberi a scheletri: gli alberi forniscono un contributo essenziale contro l’inquinamento. Le loro chiome intercettano le polveri sottili, particolarmente dannose a Taranto, e assorbono tonnellate di CO2: continuare ad azzerarle è un delitto contro la salute dei tarantini.

LEGAMBIENTE TARANTO

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