Ispra pubblica le linee guida VIIAS: c’è anche il caso-studio di Taranto
Sono state pubblicate dall’Ispra le Linee guida per la valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS) nelle procedure di autorizzazione ambientale (VAS, VIA e AIA). Le Linee Guida sono il prodotto delle conoscenze ed esperienze sviluppate negli anni dal Gruppo di Lavoro “Ambiente e Salute” del Sistema Nazionale delle Agenzie di Protezione Ambientale. Ce ne siamo occupati su InchiostroVerde il 23 aprile 2015, quando abbiamo dato notizia della loro approvazione da parte del Consiglio Federale del Sistema ISPRA-ARPA-APPA e ci siamo soffermati sul “Caso Studio di Taranto: valutazione di impatti del polo siderurgico” (clicca qui).
Le Linee Guida vogliono essere un contributo alle esigenze operative di coloro che, a vario titolo, sono soggetti attivi nell’ambito delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). In particolare nascono dall’esigenza di dotare gli operatori che si occupano della valutazione della componente salute pubblica, di uno strumento conoscitivo e metodologico finalizzato al supporto delle attività di Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario (VIIAS) da sviluppare in tali contesti operativi.
ll documento è stato prodotto dal Gruppo di Lavoro Interagenziale “Salute e Ambiente”, nell’ambito delle linee di attività previste dal programma Triennale 2010-2012, Area 8, del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Coordinatore del GdL è stato il prof. Giorgio Assennato, direttore generale di ARPA Puglia. Al Gruppo di Lavoro che ha elaborato il documento hanno partecipato per ARPA Puglia il prof. Giorgio Assennato e la dott.ssa Maria Serinelli.
“Caso Studio di Taranto: valutazione di impatti del polo siderurgico”
“L’area di Taranto – si legge – risulta essere quella caratterizzata, a livello nazionale, dalle più alte emissioni in atmosfera generate dalle attività industriali, riguardo in particolare agli Idrocarburi Policiclici Aromatici, al Benzo(a)Pirene e alle diossine, come riportato nelle banche dati emissive nazionali e internazionali. Questo ha determinato una situazione di emergenza ambientale e sanitaria che recenti studi hanno permesso di correlare alle emissioni dello stabilimento siderurgico ILVA”.
L’obiettivo è quello di fornire una stima del rischio cancerogeno per via inalatoria correlato alle principali sostanze inquinanti emesse dallo stabilimento ionico. Dai dati di emissione dello stabilimento e dalla letteratura relativa agli impianti siderurgici, è stata posta l’attenzione sugli inquinanti per i quali sono noti effetti cancerogeni e/o non cancerogeni per esposizione per via inalatoria (IPA: Benzo[a]pirene e Naftalene; Composti Organici: Diossine, PCB, benzene; Metalli: Arsenico, Cadmio, Cromo6, Nickel, Piombo, Selenio). Basandosi sulle concentrazioni stimate e conoscendo la distribuzione della popolazione sul territorio, è stato possibile calcolare la dose inalatoria della popolazione potenzialmente esposta.
Evitando di entrare in dettagli tecnici di non facile comprensione, possiamo dire che sono state utilizzate delle formule per calcolare il rischio cancerogeno inalatorio sostanza-specifico per tutti gli inquinanti considerati. I rischi delle sostanze sono stati combinati per ottenere mappe di rischio cancerogeno totale. Si legge nel documento: “La valutazione del rischio cancerogeno inalatorio prodotto dalle emissioni in aria dello stabilimento ILVA di Taranto ha evidenziato una probabilità aggiuntiva di sviluppare un tumore nell’arco dell’intera vita superiore a 1:10.000 rispettivamente per una popolazione di circa 22.500 residenti a Taranto per il quadro emissivo 2010”.
Del rapporto tra emissioni inquinanti e salute abbiamo trattato più volte sul nostro sito anche grazie al proficuo supporto del collega Gianmario Leone (durante la collaborazione con il TarantoOggi) che ai primi di aprile 2015 si era soffermato sull’ultimo rapporto di Valutazione del Danno Sanitario redatto da Arpa Puglia in base alla legge regionale 24 luglio 2012, numero 21 («Norme a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio sulle emissioni industriali inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate a elevato rischio ambientale»). Nelle conclusioni finali di quel documento ci si spingeva oltre riportando la valutazione del rischio cancerogeno inalatorio delle emissioni in atmosfera per lo scenario 2016, in relazione alle emissioni di ILVA ed ENI. (Clicca qui per approfondire)
SCARICA IL DOCUMENTO: Linee Guida VIAAS (1)