Depuratore di Manduria, Confcommercio: un primo passo è fatto
Niente più condotta sottomarina. Il progetto dello scarico a mare del depuratore consortile Manduria/Sava, sarà sostituito da un progetto alternativo basato sull’affinamento delle acque reflue – e si auspica – il riutilizzo delle stesse a scopo irriguo, così come per anni il territorio e le diverse espressioni dell’economia e del turismo hanno chiesto, portando avanti una impegnativa ed appassionata battaglia.
«L’APQ – commenta il presidente provinciale di Confcommercio, Leonardo Giangrande – ha finalmente rinunciato al progetto della condotta sottomarina, evitando così lo sversamento in mare dei liquami depurati. Anni di battaglie che hanno visto la nostra Organizzazione accanto agli imprenditori del turismo, in prima linea nel fronte popolare dei difensori del mare, una risorsa preziosa per la vita e l’economia di questo territorio. Siamo riusciti ad allontanare dal nostro mare lo spettro della condotta anche se altri pericoli restano purtroppo all’orizzonte, penso alle trivelle e alle ricerche degli idrocarburi. Continueremo a combattere, forti in questo caso della posizione del presidente Emiliano, in prima linea nella battaglia di difesa del mare pugliese».
Scongiurato dunque il pericolo della condotta sottomarina bisognerà ora passare ad una attenta valutazione delle alternative progettuali ed in particolare la ipotesi proposta dall’APQ che prevede la realizzazione della condotta interrata con trincee drenanti disperdenti. Occorrerà valutare il tutto attentamente, prevedendo parallelamente un progetto di affinamento delle acque reflue per il riuso a fini irrigui in agricoltura. Le difficoltà, anche di natura normativa, non mancano, su tutti la modifica del Piano di tutela delle acque della Regione Puglia. Intanto un primo passo è fatto, anche se la strada è ancora lunga.