Dati Istat: l’Italia riparte solo nella narrazione di Renzi

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L’Italia riparte, ma solo nella narrazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ciò che i cittadini comuni percepiscono nel loro quotidiano trova conferme nei dati provvisori diffusi da Istat: nel periodo ottobre-dicembre il prodotto interno lordo è cresciuto di uno stentato 0,1% dopo +0,2% dei tre mesi precedenti.

Sull’intero 2015, la crescita del Pil si attesta sullo 0,6%, mentre la variazione annua del Pil calcolata sui dati trimestrali grezzi è pari a +0,7 per cento (imbarazzante il confronto con la zona euro, il cui Pil è cresciuto di 1,5%).  La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,2 per cento. Nel 2015 il Pil torna dunque al segno più dopo tre anni consecutivi in negativo (-2,8% nel 2012; -1,7% nel 2013; -0,4% nel 2014): si tratta del dato migliore dal 2011 quando si era registrata una crescita pari allo 0,6 per cento.

Tuttavia l’andamento dello scorso anno mostra una tendenza decrescente: il Pil infatti è cresciuto dello 0,4% nel primo trimestre 2015, dello 0,3% nel secondo, dello 0,2% nel terzo e dello 0,1% nel quarto. Il dato dell’intero anno – +0,6% – è inferiore alle stime del Governo, che indicavano un +0,9 per cento.

“Il contributo di una serie di fattori favorevoli – come la discesa del prezzo del greggio, i bassi costi di finanziamento, il deprezzamento dell’euro – si è andato progressivamente indebolendo, mentre sono emersi elementi d’incertezza, tra cui le difficoltà dei Paesi emergenti”, sottolinea Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, all’agenza Reuters.

 

 

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