Quando l’amore fa male, amore più non è – Elisa Albano
Ho già affrontato in alcuni articoli precedenti le dinamiche a volte distruttive delle relazioni affettive. E abbiamo anche visto come un mondo così complesso come quello di oggi, soprattutto in evoluzione continua, necessita di una rieducazione del linguaggio, perché saper comunicare, essere in grado di capire l’altro e di farsi capire da chi ci è accanto o davanti significa saper instaurare relazioni sane e durature.
Ma oggi serve anche qualcosa d’altro a cui né scuole, né parrocchie, né agenzie educative, né genitori e istituzioni hanno mai pensato e cioè un’educazione sentimentale ed emozionale. Non è più possibile pensare che le semplici leggi, ammesso che queste funzionino o servano davvero a frenare fenomeni come il femminicidio o le violenze inaudite e raccapriccianti che si stanno verificando in questi ultimi tempi e con ritmi inarrestabili, possano da sole risolvere problemi così vasti.
Bisogna andare a monte dei problemi e partire da lì. Forse è il momento di fermarsi un attimo e mettersi a tavolino per ripensare la vita con le sue relazioni. In particolar modo va ripensato il modo di stare in coppia, di qualunque coppia si tratti, perché non è in gioco solo l’essere uomo-donna ma qualunque tipo di relazione affettiva e persino amicale. C’è un altissimo grado di intollerabilità alle frustrazioni che invita necessariamente a puntare l’attenzione sulla sfera emotiva.
La piccola e semplice frase: “ti lascio!” scatena ormai dentro una mente fragile (e ormai le fragilità dilagano) le reazioni più impensabili. Ma questo ha davvero poco a che fare con l’amore. Quando l’amore fa male, amore più non è. È qualcosa d’altro, a cui non riusciamo probabilmente ancora a dare un nome preciso, perché se ci riuscissimo forse troveremmo anche gli strumenti per porvi fine.
È tempo di chiederci cosa accade dentro questa mente insicura, in disequilibrio, priva di punti di forza validi di tanto intollerabile da scatenare reazioni distruttive e autodistruttive? Cosa possiamo fare per rimettere le cose a posto? Di certo serve un’educazione sentimentale ed emozionale, cosa probabilmente non necessaria in tempi precedenti quando tutto correva su linee chiare e ben stabilite, ma certo non sempre giuste o sane. E comunque anche in tempi apparentemente non sospetti la guerra tra i sessi dava già i suoi frutti.
Serve con coraggio far comprendere, sin dai primi anni di età che non ci sono esseri umani superiori o inferiori ma solo esseri umani, con due occhi, un naso e una bocca. Siamo tutti della stessa razza, infondo. Serve far comprendere che il possesso non è amore ma solo paura, sfiducia in se stessi, viltà. Si teme di perdere un’idea di sé valente perdendo chi ci sta accanto. Ma questo vuol dire semplicemente che non si è mai avuto un vero valore in sé.
Oggi bisogna necessariamente ripensare il sistema educativo. Dovrebbero sorgere corsi in tutte le scuole per una buona gestione delle emozioni e per una sana autostima. Ogni genitore, prima di diventare tale, come ho già accennato in articoli precedenti, dovrebbe affrontare e risolvere prima le proprie problematiche interiori per poi essere in grado di dare direttive equilibrate a chi mette al mondo. Dovrebbe possedere una buona gestione emozionale per poi trasmettere un sano vivere, e dovrebbe essere in grado di dirigere in modo costruttivo la propria relazione amorosa per poi servire da esempio a chi sta crescendo e li osserva. Altrimenti, ben presto ci ritroveremo con una umanità impazzita, completamente allo sbando e in balia dei propri malesseri interiori a cui non riesce a dare una risposta se non quella della violenza che sembra affrancare momentaneamente.
I tempi sono cambiati e anche l’educazione deve necessariamente mettersi al passo con i tempi. E bisogna farlo al più presto. Quando ci sono vittime, vuol dire che è già tardi. Ma non ancora tutto è perduto.
Psicologa – Scrittrice
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