«Le ribadiamo la nostra preoccupazione, condivisa apertamente dalle categorie metalmeccaniche, dagli Rsu e soprattutto dai lavoratori, rispetto al processo di privatizzazione dell’Ilva innescato dalla normativa nazionale». E’ quanto si legge in una lettera che il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari-Bat, Aldo Pugliese, invia al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
«Il 10 febbraio sarà l’ultimo giorno disponibile per le manifestazioni d’interesse per l’acquisizione dell’Ilva – scrive Pugliese – il passaggio di proprietà e la privatizzazione comporteranno, però, anche il rinvio al 2017 degli interventi di ambientalizzazione previsti dall’Aia, peraltro con la facoltà, da parte della cordata che subentrerà, di modificare in senso negativo proprio gli interventi in questione. Eppoi, nessuna garanzia è stata prevista per i livelli occupazionali, il che, ovviamente, sta generando un sentimento di sconcerto misto a preoccupazione fra gli operai dell’Ilva e tra quelli dell’appalto, che all’orizzonte non intravedono alcuno spiraglio positivo.
Il futuro dell’Ilva è quanto mai nebuloso e incerto, così nebuloso e incerto che anche alcuni dirigenti che nel 2015 avevano contribuito ad elevare le commesse hanno preferito rassegnare le proprie dimissioni in mancanza di certezze e prospettive. Inoltre, come è noto, i beneficiari dei contratti di solidarietà, tra i lavoratori dell’Ilva, sono passati da 3500 a 3300 circa.
Ebbene, riteniamo che la situazione sia ormai insostenibile, che al danno, enorme, già subito dai lavoratori dello stabilimento tarantino non possa aggiungersi un’ulteriore, clamorosa beffa, che la Regione Puglia non possa rimanere immobile e impassibile dinanzi a siffatto dramma occupazionale, ma che debba mettere in campo ogni risorsa disponibile per dare risposte concrete a tante famiglie che temono per il loro (immediato) futuro.
L’invito che le rivolgiamo, pertanto, è quello di seguire l’esempio della Regione Liguria, che per aiutare i lavoratori dello stabilimento genovese si è fatta carico di quel 10% che verrà decurtato dagli effetti del Jobs Act, permettendo così di passare dal 60 al 70% della retribuzione mensile con l’attuazione dei contratti di solidarietà.
Già in occasione dell’incontro sui contratti di solidarietà dei lavoratori Ilva previsto il prossimo 9 febbraio presso l’assessorato al Lavoro, attendiamo e auspichiamo segnali concreti, incoraggianti e positivi di disponibilità da parte dell’istituzione regionale. Il tempo per intraprendere azioni e adottare misure concrete è sempre più risicato, ci auguriamo di non dover assistere passivamente alla lenta morte di una realtà che, fino a poco fa, rappresentava il fiore all’occhiello del tessuto industriale pugliese e italiano».
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