Con Legambiente alla scoperta delle zone umide
Laghi, torbiere, foci dei fiumi, lagune e litorali con acque marine costiere: sono tantissime in Italia le zone umide, habitat particolari ricchi di flora e fauna, in grado di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici in quanto regolatrici del regime delle acque.
Sono ben 53, secondo l’elenco stilato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, le aree che interessano ambienti e paesaggi molto significativi di 15 regioni italiane, inserite anche nella rete Natura 2000 o in aree protette nazionali, regionali o locali.
In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide – sancita dalla Convenzione di Ramsar (2 febbraio 1971) che tutela queste aree particolarmente importanti per la difesa della biodiversità del Pianeta ma altrettanto fragili e delicate – Legambiente ha messo in piedi una serie di iniziative in tutta Italia (dal 30 gennaio al 13 febbraio) tese a valorizzare tutte quelle superfici fondamentali per la mitigazione dei cambiamenti climatici, molto spesso trascurate e a rischio.
In Puglia, il comitato regionale di Legambiente, insieme al circolo cittadino di Margherita di Savoia, sabato 6 e domenica 7 febbraio, a partire dalle ore 10, organizzano presso la Salina di Margherita di Savoia, Riserva Naturale dello Stato e Zona Umida Ramsar, attività escursionistiche, avvistamenti avifaunistici, visite guidate, attività di educazione ambientale e valorizzazione del sistema naturale e di biodiversità del territorio (appuntamento presso il Centro Visite della Salina di Margherita di Savoia, Via Africa Orientale, 50 – sede Legambiente Margherita di Savoia).
La Zona Umida della Salina di Margherita di Savoia che, con un’estensione di circa 4000 ettari, costituisce la salina marittima più grande d’Italia, occupa gran parte dell’area che fino ai primi decenni del secolo formava il lago Salpi, un bacino costiero di acque salmastre e paludose che dava il nome all’antica Salapia. Quella stessa area che diviene, poi, Riserva Naturale dello Stato e quindi Zona Umida di valore internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar del 1971, in ragione della notevole importanza faunistica assunta.
È un microcosmo di acquitrini costellati da macchie di tamerici e di ciuffi di giunchi che al visitatore di oggi restituisce intatto il fascino primordiale del mondo palustre. Nelle vasche di acqua salmastra della riserva naturale delle Saline di Margherita sono incastonate bianche piramidi di cristalli di sale la cui durezza si contrappone alle morbidezza delle dune sabbiose ricoperte di canna comune.
È qui che numerosi uccelli migratori vi soggiornano periodicamente per riprodursi o svernare. Secondo un recente censimento delle Guardie forestali del Ministero delle Risorse Agricole sarebbero 7500 gli individui di fischione, 3200 di volpoca, 1100 di alzavola, 5000 di folaga, 2500 di avocetta. Armandosi di binocoli e macchine fotografiche si potranno ammirare anche gli eleganti aironi bianchi o i fenicotteri rosa, insieme ai bellissimi rapaci (come il falco e il gheppio) e a tanti altri uccelli acquatici. L’evento è organizzato in collaborazione con il Comune di Margherita di Savoia, il Corpo Forestale dello Stato ed Atisale Spa. Per info e prenotazioni: (3278195112, 0883-657519 e legambientemargheritadisavoia@gmail.com).