Trivelle, dal Mise il “no” al progetto Ombrina
Il progetto Ombrina sarebbe stato definitivamente accantonato. Lo ha comunicato questa mattina alle ore 11,19 Federica Guidi, ministro dello Sviluppo Economico, con una telefonata al presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso. Lo riferisce il sito del quotidiano “Il Centro”.
“Mentre il governatore era impegnato a seguire la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario – si legge – il ministro gli ha annunciato che è stato definito il procedimento per Ombrina Mare. A tale progetto il Ministero ha espresso diniego definitivo, come più volte sollecitato dal presidente D’Alfonso. Lunedì (1° febbraio) arriverà la comunicazione ufficiale dal dicastero”.
Questo il commento del Coordinamento No Ombrina: “Abbiamo appreso dal presidente D’Alfonso che il Mise avrebbe firmato poco fa il diniego all’istanza di concessione di coltivazione presentata da Rockhopper. Questo atto chiude definitivamente la partita dopo 8 anni di lotte. Il coordinamento No Ombrina aveva chiarito da subito la portata della legge di Stabilità e che il Mise non avrebbe avuto altra strada. Tutto ciò era evidente dal 23 dicembre 2015. Ora, come noto, il provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino dell’Unmig. L’azienda potrebbe fare ricorso al Tar. Il popolo abruzzese intanto ha vinto”.
Ricordiamo che per il giacimento di petrolio Ombrina era stato richiesto uno sfruttamento di 6 anni dietro il pagamento di royalty allo Stato e alla Regione Abruzzo in misura pari alle quantità estratte. Il giacimento era stato fortemente contestato da cittadini, comitati e dalla stessa Regione Abruzzo, da cui sono partiti vari ricorsi al Tar.
Nella foto l’immagine scattata da InchiostroVerde l’estate scorsa a San Vito Chietino, lungo la suggestiva costa dei Trabocchi, litorale Adriatico della provincia di Chieti segnato dalla diffusione del trabocco, macchina da pesca su palafitta. Su uno striscione appariva un messaggio esplicito: “No Ombrina”.