Ilva, il manager Munari lascia – L’azienda: dimissioni inaspettate
TARANTO – Il manager torinese Maurizio Munari lascia dopo solo quattro mesi il Gruppo Ilva. Lo scorso primo ottobre aveva assunto l’incarico di Direttore Vendite, Marketing e Business Development. “Alla luce delle recenti evoluzioni che hanno riguardato il Gruppo – spiega – ritengo che non vi siano più le condizioni per poter portare a termine il mandato che sono stato chiamato a svolgere”. Prima di approdare all’Ilva, Munari aveva ricoperto ruoli di primo livello nel gruppo Fca.
Fonti vicine alla società tarantina – riferisce Radiocor – fanno sapere che si è trattato di “dimissioni inaspettate”, arrivate “mentre si discuteva di ripartizione delle deleghe come richiesto” dal manager. Inoltre, sottolineano le stesse fonti, “tutte le deleghe che aveva gli erano state riproposte e gli era stata gia’ proposta anche una commisurazione della parte variabile della remunerazione legata ai risultati commerciali e al trasferimento dei complessi aziendali”. Alla luce di questa situazione, da parte del gruppo sono state “lette con stupore le dichiarazioni di Munari rilasciate” dopo le dimissioni, date perché per il manager sarebbero venute a mancare le condizioni per andare avanti.
Per l’azienda si tratta dell’ennesimo scossone nel giro di poche settimane. Lo scorso 18 gennaio, infatti, ha lasciato il suo incarico di direttore generale l’ingegnere Massimo Rosini, sostituito da Marco Pucci. Una nomina, quella effettuata dai commissari straordinari, durata solo ventiquattro ore. Lo stesso Pucci si è dimesso il 19 gennaio a seguito delle polemiche divampate a poche ore dalla sua nomina. Ricordiamo, infatti, che Pucci è coinvolto nel processo sul rogo della ThyssenKrupp – avvenuto nel 2007 a Torino – durante il quale persero la vita sette operai. Pucci era stato condannato in primo grado a 13 anni e 6 mesi, poi ridotti a 6 anni e 10 mesi in Appello. Nelle prossime settimane si attende la decisione della Cassazione. Pucci ha deciso di rinunciare all’incarico di direttore generale dell’Ilva spiegando che avrebbe atteso proprio l’esito del ricorso in Cassazione.