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La proposta è stata fatta dalla commissaria europea del governo Renzi Federica Mogherini ed è passata in Commissione commercio con i voti favorevoli degli eurodeputati del Pd e dei gruppi Ppe, S&d e Alde.
“La produzione del nostro olio extravergine d’oliva – afferma il portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini – va tutelata e il M5s si batterà con tutti i mezzi, a partire dalla prossima assemblea plenaria del Parlamento europeo, per evitare che il provvedimento venga approvato definitivamente.
Le guerre tra poveri sono sempre sbagliate e non portano da nessuna parte. Noi riteniamo – sottolinea Pedicini – che i problemi dei Paesi meno sviluppati vadano affrontati, ma non con scelte che si ripercuotano sulla tenuta economica e sociale di altre realtà come, per questo caso, la Puglia e altre zone del Sud Italia.
L’agricoltura italiana, ancora una volta, viene usata come merce di scambio per la politica internazionale. Non vorremmo – afferma l’esponente pentastellato – che dietro a questa forzatura ci sia l’attuale primo ministro tunisino Habib Essid, che è uno dei maggiori produttori di olio dello Stato africano. Un altro sospetto è che ci sia il preciso obiettivo di affossare i piccoli e medi produttori del Sud Italia, per permettere alle grandi aziende di comprare a prezzo stracciato l’olio non europeo per poi truffare i consumatori spacciandolo come Made in Italy.
Il provvedimento, voluto dalla Mogherini, è un colpo mortale per gli olivicoltori del Sud ed in particolare per quelli della Puglia che già sono stati colpiti dai danni del contagio del batterio “Xylella” e vivono da tempo una fase di forte crisi.
Se l’Ue non verrà fermata con il voto in Parlamento, – conclude Pedicini – ci auguriamo che vengano almeno previsti degli incentivi a favore del settore olivicolo italiano e si mettano dei paletti ai produttori tunisini affinché rispettino gli standard di qualità del prodotto per tutelare i consumatori e rispettare le proprietà organolettiche dell’olio che verrà commercializzato.
Così come è accaduto per le arance siciliane, “aggredite” da quelle algerine, anche questo è un altro brutto regalo all’Italia del governo Renzi. Un regalo frutto degli accordi scellerati che sono stati stipulati a Bruxelles per oscuri disegni e obiettivi che sicuramente non salvaguardano il nostro Paese”.
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