Pedicini (M5S): “L’Ue affossa l’olio d’oliva pugliese”
Continua il disegno dell’Unione europea che porterà alla distruzione delle produzioni di olio d’oliva pugliese e italiano. La Commissione commercio internazionale del Parlamento europeo ha approvato l’importazione senza dazi di una quota annua di 35 mila tonnellate di olio d’oliva dalla Tunisia. Questa ulteriore quota che si aggiunge alle 56.700 tonnellate annue già previste dall’accordo Ue-Tunisia sarà un colpo mortale per l’olivicoltura italiana.
La proposta è stata fatta dalla commissaria europea del governo Renzi Federica Mogherini ed è passata in Commissione commercio con i voti favorevoli degli eurodeputati del Pd e dei gruppi Ppe, S&d e Alde.
“La produzione del nostro olio extravergine d’oliva – afferma il portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini – va tutelata e il M5s si batterà con tutti i mezzi, a partire dalla prossima assemblea plenaria del Parlamento europeo, per evitare che il provvedimento venga approvato definitivamente.
Le guerre tra poveri sono sempre sbagliate e non portano da nessuna parte. Noi riteniamo – sottolinea Pedicini – che i problemi dei Paesi meno sviluppati vadano affrontati, ma non con scelte che si ripercuotano sulla tenuta economica e sociale di altre realtà come, per questo caso, la Puglia e altre zone del Sud Italia.
L’agricoltura italiana, ancora una volta, viene usata come merce di scambio per la politica internazionale. Non vorremmo – afferma l’esponente pentastellato – che dietro a questa forzatura ci sia l’attuale primo ministro tunisino Habib Essid, che è uno dei maggiori produttori di olio dello Stato africano. Un altro sospetto è che ci sia il preciso obiettivo di affossare i piccoli e medi produttori del Sud Italia, per permettere alle grandi aziende di comprare a prezzo stracciato l’olio non europeo per poi truffare i consumatori spacciandolo come Made in Italy.
Il provvedimento, voluto dalla Mogherini, è un colpo mortale per gli olivicoltori del Sud ed in particolare per quelli della Puglia che già sono stati colpiti dai danni del contagio del batterio “Xylella” e vivono da tempo una fase di forte crisi.
Se l’Ue non verrà fermata con il voto in Parlamento, – conclude Pedicini – ci auguriamo che vengano almeno previsti degli incentivi a favore del settore olivicolo italiano e si mettano dei paletti ai produttori tunisini affinché rispettino gli standard di qualità del prodotto per tutelare i consumatori e rispettare le proprietà organolettiche dell’olio che verrà commercializzato.
Così come è accaduto per le arance siciliane, “aggredite” da quelle algerine, anche questo è un altro brutto regalo all’Italia del governo Renzi. Un regalo frutto degli accordi scellerati che sono stati stipulati a Bruxelles per oscuri disegni e obiettivi che sicuramente non salvaguardano il nostro Paese”.