GENOVA – Protesta degli operai dell’Ilva che, in assemblea permanente, hanno occupato la fabbrica e stanno manifestando nei pressi dello stabilimento di Cornigliano a Genova. La Fiom chiede al governo il rispetto dell’accordo di programma siglato nel 2005 e la tutela dell’occupazione. La protesta si avvale anche dell’ausilio di alcuni mezzi aziendali. Nel quartiere di Cornigliano è stato bloccato il traffico e sono stati incendiati alcuni cassonetti per i rifiuti.
“La fabbrica è in assemblea permanente – spiega all’Adnkronos Bruno Manganaro, segretario generale della Fiom Cgil Genova – Il governo vuole vendere Ilva, compreso lo stabilimento di Genova che ha siglato un accordo di programma e non si vuole garantire quell’accordo”.
“Si tratta di uno schiaffo a Genova, dove tutte le istituzioni avevano contribuito a raggiungere quell’accordo, e di uno schiaffo ai lavoratori – conclude – Vogliono mettere in discussione i nostri posti di lavoro e noi li difenderemo”. Dalla Uilm di Genova la presa di distanze rispetto alla Fiom: «Noi rispettiamo le idee di tutti, ma non capiamo lo sciopero odierno sapendo già dell’arrivo della convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico per il 4 febbraio prossimo».
Dalla Fim precisano che “circa il 50% dei lavoratori sono regolarmente in fabbrica. Non sono accettabili gli atti di intimidazione in corso da questa mattina nei confronti dei lavoratori dell’Ilva che non hanno aderito allo sciopero. Alcuni sono stati ostacolati mentre cercavano di entrare in fabbrica, altri sono stati spinti fuori dai reparti. Questi atti dividono i lavoratori. Lo sciopero e’ un diritto sacrosanto e legittimo ma deve essere libero”. Cosi’ Alessandro Vella, della Fim Cisl genovese.