Beni culturali, D’Amato (M5S): “Franceschini abbia un sussulto di coerenza”
Schizofrenia politica. Da un lato si promette e dall’altro si toglie. C’è un ministero che esalta il Museo e che intanto ne estirpa le radici. C’è un ministro che evidenzia le origini spartane e dopo un anno impacchetta la memoria tarantina e la trasferisce a Lecce. E non ci sono dati, criteri, presupposti e calcoli che tengano a fronte di una scelta che riteniamo sbagliata e per quale chiediamo formalmente e pubblicamente un passo indietro del ministro Franceschini. Gli accorpamenti burocratici e operativi hanno un senso? Ammesso che la risposta sia affermativa, non crediamo abbia un senso espropriare Taranto della sua centralità archeologica accreditata da un secolo di attività espositiva e informativa, studi, convegnistica di livello internazionale e da una vasta narrativa tecnica e storica.
‘Ciascuna soprintendenza scrive il ministero – costituirà un riferimento univoco per la valutazione di qualunque aspetto di ogni singolo progetto, dalla tutela di beni archeologici per arrivare all’impatto paesaggistico, passando per gli aspetti di carattere artistico e architettonico: a un’unica domanda corrisponderanno un unico parere e un’unica risposta. Al centro ci sarà una sola Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio, che garantirà il coordinamento delle soprintendenze su tutto il territorio nazionale’.
Bene. Noi crediamo che questo ruolo debba svolgerlo Taranto perché lo dicono la storia della Città e la sua realtà museale. Non si può parlare di rilancio di Taranto chiudendo le sue fonti culturali fondamentali. Questa schizofrenia condanna la città a quella monocoltura industriale che l’ha impigrita e avvelenata per decenni. Si ascolti la voce delle associazioni, si ascolti il grido di dolore del mondo culturale. Franceschini abbia un sussulto di coerenza. E riveda le sue scelte. Non si tratta di campanilismo, si tratta di buon senso e rispetto per un territorio che va risarcito e non depredato.
ROSA D’AMATO – PORTAVOCE M5S AL PARLAMENTO EUROPEO