Il team di Unlab vince il masterplan a Tirana
La più grande riforma territoriale ed urbanistica nazionale degli ultimi 25 anni. La prima dopo la caduta della dittatura comunista. Tirana, capitale dell’Albania, si rifà il look per mirare ad eguagliare il prestigio delle altre capitali europee. Ad occuparsi del nuovo corso sarà UNLAB, studio associato di architettura con sede a Rotterdam, costituito dagli “italianissimi” Andreas Faoro, architetto, e Francesca Rizzetto, urban designer.
I loro nomi, nel capoluogo ionico, sono già famosi. I due, infatti, sono promotori di ‘Atelier Taranto’ un laboratorio urbano per la città jonica, supportato dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia e dalle Industrie Creative olandesi insieme a Comune di Taranto, Autorità Portuale di Taranto, Ordine degli architetti di Taranto, Legambiente Taranto. Si tratta di una piattaforma multidisciplinare e multiculturale che ha sviluppato e continua a sviluppare progetti riguardanti “Taranto città-parco”. Dopo la due giorni di fine novembre in cui i più importanti architetti d’Europa hanno raggiunto la città dei due mari per un confronto, si lavora alla redazione di un nuovo strumento urbanistico di sviluppo territoriale, denominato “Taranto Visions”, di cui saranno parte integrante anche temi come cibo, acqua, energia.
Intanto però, UNLAB porta avanti altri progetti come quello di Tirana. Lo studio olandese ha vinto la gara d’appalto per definire il nuovo prg (piano regolatore generale comunale), indetta dal Ministero dello Sviluppo Urbano albanese. Unlab è capofila e promotore del progetto, in collaborazione con Stefano Boeri Architetti ed IND (Inter. National. Design).
Obiettivo del governo albanese è soprattutto promuovere una nuova visione strategica per la città di Tirana e la sua area metropolitana. A questo fine è stata già sviluppata con successo la “riforma amministrativa territoriale”, che ha organizzato la governance in 61 municipalità. La proposta presentata da UNLAB ha ricevuto il punteggio massimo, spiazzando i concorrenti. Il piano infatti comprende sia un grande apporto tecnico internazionale che una visione culturale d’avanguardia, degna di una capitale europea.
In occasione della conferenza per la presentazione del nuovo Piano territoriale Nazionale, tenutasi a Tirana il 13 Gennaio scorso, il primo ministro albanese Edi Rama ha ringraziato e apprezzato il contributo di UNLAB e Stefano Boeri, dichiarando che i progetti e le idee provenienti dall’estro italiano troveranno terreno fertile nel territorio albanese. Questo per UNLAB non è il primo concorso vinto in Albania. Il gruppo ha già in attivo il progetto per un’area centrale nella città di Berat. Inoltre recentemente, ha vinto anche il concorso per far nascere il Faith Park (cioè Il parco della Fede, del Credo ma anche della Fiducia e Lealtà) sempre a Tirana.
Il Faith park avrà il compito permanente di preservare, proteggere, mantenere, migliorare e potenziare le sue risorse naturali, ampliando il concetto di parco in uno spazio “sensoriale”, un paesaggio di ascolto. Il grande polmone verde fornirà luoghi e opportunità di svago alla collettività ma anche la possibilità di raccogliere, celebrare, contemplare ed impegnarsi al servizio della natura, promuovendo il senso di comunità e un nuovo ambiente culturale oltre che naturale. Accogliendo residenti e visitatori, il Faith park diventerà parte integrante della quotidianità della capitale albanese, luogo di incontro e di scambio tra individui, famiglie e comunità. Questo il team vincitore del progetto per Tirana, che si è avvalso del supporto di Università e Politecnico della città albanese: Stefano Boeri (SBA / Team leader), Andreas Faoro (UNLAB / Coordinator), Michele Brunello (SBA / Urban planner), Francesca Rizzetto (UNLAB/Urban planner), Felix Madrazo (IND / Architect), Arman Akdogan (IND / Architect).
Ed anche a Taranto, partendo da Paolo VI e Tamburi, UNLAB pensa a delle aree verdi: i ‘parchi della memoria’ dove il terreno inquinato, attraverso la fitodepurazione, possa essere bonificato. Le piante, inaccessibili, potranno essere ammirate dai cittadini dal di fuori e la zona intorno, completamente pedonale, potrà essere luogo di sosta, di esperienza e di incontro per la popolazione. Per la città vecchia invece, si è considerato l’utilizzo dei tetti come spazi pubblici, aperti alla cittadinanza, ad ingresso libero come fossero appunto parchi.