“Fuorifuoco”: il documentario sui riti del fuoco in Puglia
Il fuoco sacro. Un film documentario sui riti del fuoco, un viaggio tra i falò di Puglia. Trenta minuti con i quali si consegnano, alla memoria, le tradizioni sacre e popolari legate ai culti del fuoco, che, dagli inizi pagani, sono confluiti nella rappresentazione cristiana, protagonisti della devozione per i santi.
Si chiama “Fuorifuoco” il documentario prodotto da agenzia Amigdala, dinamica e giovane realtà grottagliese, scritto da Giovanni Blasi, con riprese video a cura di Giovanni Blasi, montaggio a cura diValeria Pesare, con la partecipazione di Giorgio Consoli e musiche affidate a Elio Dubla e Dino Semeraro.
“Fuorifuoco” sarà presentato e proiettato per la prima volta a Grottaglie, nel teatro del chiostro della chiesa di San Francesco di Paola, in via XXV luglio 94, sabato 6 febbraio, con inizio alle ore 19, alla presenza degli ideatori e dei rappresentanti istituzionali, religiosi e delle associazioni; l’ingresso è libero e gratuito. La data cade alla vigilia del rientro della “venerata immagine di San Ciro” nella chiesa dei Paolotti, a conclusione dei solenni festeggiamenti del patrono grottagliese.
L’appuntamento gode del patrocinio del Comune di Grottaglie, partner dell’evento Cantine San Marzano; i promotori ringraziano il comitato festeggiamenti patronali di San Ciro (Grottaglie), il comitato festeggiamenti patronali di San Giuseppe (San Marzano), le associazioni “Medici per San Ciro” (Grottaglie) e “La Fucarazza”(Carosino).
Un anno di lavoro, per raccogliere le testimonianze in alcune realtà pugliesi. Da Grottaglie, con la foc’ra dedicata al santo patrono, San Ciro, a Novoli, con la fòcara di Sant’Antonio Abate, alla fucarazza diCarosino, ai falò di San Giuseppe, a San Marzano. “Fuorifuoco”mette insieme il messaggio religioso, legato ai riti del fuoco, con la devozione dei fedeli nei confronti dei santi, con gli aspetti popolari e del folklore locale, partendo dall’assunto del fuoco come elemento catartico, simbolo di purificazione, rinnovamento, passaggio dal vecchio al nuovo.
Se, infatti, nelle usanze pagane e ancestrali, il fuoco era – in varie culture – strettamente legato alle stagioni e ai cicli agricoli, usato come forza propiziatoria per la semina e il raccolto, nel mondo cristiano-cattolico il fuoco, che assume, nei secoli, la forma di falò o pira dedicata ai santi, diventa la sintesi della venerazione dei fedeli, che, con la raccolta delle fascine o la costruzione delle imponenti strutture in legno, ad opera di veri e propri maestri, contribuiscono alla preparazione dei festeggiamenti che culmineranno nell’accensione. “Fuorifuoco” alterna, al racconto con le immagini e il testo delle fasi preparatorie dei falò, interviste e commenti dei protagonisti, dal messaggio dell’arcivescovo di Taranto, S.E. Mons. Filippo Santoro, raccolto in una delle cerimonie, ai ricordi degli anziani, alla voce delle istituzioni e dei giovani.
“L’obiettivo – ha spiegato Giovanni Blasi – è far sì che questo patrimonio culturale, storico, religioso, popolare, non venga disperso.Abbiamo voluto realizzare un documento da consegnare alla memoria delle future generazioni, immortalare in un filmato le nostre usanze, le peculiarità di ciascun territorio legate, ognuna, dal fuoco come elemento simbolico. E’ una delle caratteristiche dei luoghi della nostra Puglia, dal Salento alla provincia ionica, un esempio di resilienza all’omologazione, un’affermazione della nostra identità”.