“Sull’Ilva, Renzi ha condotto uno spot elettorale sulla pelle dei tarantini che rischia di infrangersi, come prevedibile, sulle regole Ue sugli aiuti di Stato. Il governo la smetta di prendere in giro i cittadini: l’Ilva è un carrozzone da chiudere. I soldi li si usino in modo rapido ed efficace per le bonifiche e per la riconversione industriale del territorio”. Lo ha detto l’eurodeputata M5S Rosa D’Amato commentando la decisione della Commissione europea di aprire una inchiesta formale sul prestito ponte da 300 milioni accordato a dicembre dal governo italiano all’Ilva. La notizia era stata confermata ieri in Aula a Strasburgo dal commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager in risposta a una domanda della stessa D’Amato. “Da quanto emerso finora – continua l’eurodeputata tarantina – l’Ue potrebbe contestare anche i fondi per l’ambientalizzazione, in particolare quelli che servono all’azienda per ristrutturare gli impianti e renderli meno inquinanti. Cio’ conferma quanto andiamo dicendo da tempo: i soldi vadano immediatamente a Taranto e al suo risanamento. L’Ilva si tenga in piedi con le sue forze, se ce la fa. Il denaro pubblico venga utilizzato per garantire alla città un futuro di sviluppo reale e sostenibile”.