Donne e denaro: un rapporto da migliorare giorno dopo giorno – di Elisa Albano
Mai binomio fu tanto dissonante quanto donne e denaro. Basti pensare a tutti i messaggi che ci sono stati lanciati, più o meno esplicitamente e consapevolmente, sin dall’infanzia e a tutti quei proverbi che ci hanno creato nel tempo convinzioni limitanti, ormai ben radicate in noi e divenute quasi inattaccabili.
Ad esempio, quale bambina o adolescente non ha mai sentito almeno una volta nella sua giovane vita frasi di questo genere: “Il denaro non crea la felicità”; “il denaro è sporco”, “il denaro non cresce sugli alberi”, “per fare denaro devi essere corrotto”, “il denaro va solo a chi già lo ha”, “non sta bene che una donna guadagni troppo denaro”, “è opportuno che una donna, soprattutto se sposata, guadagni solo il giusto per sé e mai più di un uomo”?. E potremmo continuare all’infinito con frasi scontate e comuni. Ciascuna di voi potrà poi per proprio conto prendere carta e penna e annotare tutto ciò che ricorda di aver ascoltato riguardo non solo all’argomento denaro in generale ma nello specifico al denaro delle donne.
E allora, viene naturale porsi una domanda: crediamo davvero che possa essere facile, una volta cresciute, una volta entrate nel mondo del lavoro o di una professione individuale, riuscire a farsi strada e a promuoversi come si dovrebbe e potrebbe, e a produrre denaro sufficiente per condurre una vita agiata? Credo che possiamo tranquillamente affermare che le donne sono bravissime a gestire il denaro ma molto meno a produrne. Tutte le statistiche concordano ormai sul fatto che la ricchezza, quella vera, in tutto il mondo, è in mano agli uomini. Le donne che posseggono una fortuna sono solo una minimissima parte. E tra queste, per lo più ci sono donne che devono la loro ricchezza ai padri, agli amanti o ai mariti, in vita o defunti che siano.
Certo, oggi già qualcosa sta cambiando. Molte donne stanno prendendo in mano il loro destino, si stanno ponendo in un ottica di superamento di antichi stereotipi e sono ormai in cammino verso l’autodeterminazione. Tuttavia, di strada da fare ce n’è ancora tanta. Per una donna che punta in alto e riesce a raggiungere la vetta con tutte le soddisfazioni possibili, ce ne sono altre centomila che restano a guardare senza trovare il coraggio o la giusta motivazione per muovere anche solo il primo passo. E comunque, la differenza tra ricchezza maschile e femminile resta abissale. Dunque, qualcosa non quadra. Allora forse bisognerebbe prendere piena consapevolezza di questa sperequazione e cominciare a rieducarsi su questo nuovo fronte. Perché se è pur vero che il denaro in sé può non dare la felicità e non essere il punto focale tra gli interessi delle donne, rimane indiscutibile il fatto che la capacità di promuoversi e farsi valere, in ogni senso, e quindi anche nel campo del denaro, rimane un anello troppo debole nella vita delle donne.
Vediamo, in sintesi, qualche piccolo suggerimento per immetterci in un nuovo percorso esistenziale.
- Innanzitutto, prendete carta e penna, come forse avete già fatto poc’anzi, e riportate alla memoria tutti i condizionamenti limitanti che vi sono stati inculcati sin dall’infanzia e che riguardano non solo il denaro in generale ma in particolar modo il denaro prodotto e posseduto dalle donne. Appena avete fatto e siete certe di aver preso piena consapevolezza di tutto ciò che può aver contribuito alla vostra voglia di non essere nel mondo, cancellate ogni voce annotata con un pennarello nero o rosso a punta grossa e tirate un profondo sospiro di sollievo. Ora siete libere di ricondizionarvi a vostro piacimento.
- Allenatevi a raggiungere piccoli obiettivi per volta. Le donne, purtroppo, molto spesso non raggiungono le loro mete perché mancano di allenamento in questa direzione, quindi, restate tranquille e concedetevi del tempo per prendere dimestichezza con la capacità di conquistarvi ciò che volete. E se i sensi di colpa si faranno sentire, sappiate che stanno semplicemente cercando di sabotare la vostra autoaffermazione. Mantenete dritta la rotta e andate avanti.
- Prendete quanta più confidenza possibile con il denaro e soprattutto immaginate quante cose buone e giuste potrete realizzare con questo. Se può servire per mettere a tacere il vostro disagio e il vostro senso di colpa, create anche in questo caso un piccolo elenco, ad esempio, di opere benefiche che vi sarà possibile realizzare quando diventerete ricche.
- Guardatevi intorno, scovate quante più donne realizzate possibili e confrontatevi con loro, sia sull’argomento denaro che su quello della soddisfazione personale. Sapere che non si è soli, aiuta molto e incoraggia all’azione, in una sana e produttiva competizione.
- Infine, fate attenzione al vostro sentire interiore. La ricchezza a volte non è solo un fatto esterno, ma qualcosa che parte dall’idea più profonda che abbiamo di noi stesse. In che modo ci percepiamo? Ci sentiamo poveri, bisognosi, non meritevoli? Proviamo a cambiare queste sensazioni. Cominciamo a dirci che meritiamo il meglio che c’è, anche solo per il fatto di essere vivi, e che siamo chiamati a dare il nostro contributo al mondo. Cominciamo a sentirci circondati dall’abbondanza, il che significa apprezzare le piccole o poche cose che abbiamo e gioire per esse, ringraziare ogni giorno per quel po’ di buono che ci viene dato. Se alleniamo la nostra percezione a focalizzarsi su ciò che abbiamo anziché sulle nostre carenze, si farà strada in noi la sensazione di ricchezza, che anche se inizialmente non sarà materiale, gradualmente ci condurrà anche a questa. Ciò che abbiamo dentro, in un modo o nell’altro, finisce per diventare anche la nostra realtà esteriore. Se saremo ricchi dentro, diventeremo anche ricchi fuori, senza vergogna e senza falsi moralismi.
Psicologa – Scrittrice
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