Bonifica mar Piccolo: terminata mappatura
È terminata dopo 63 giornate lavorative, in stretto coordinamento con il Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione della città di Taranto, Vera Corbelli, la caratterizzazione dell’area del Mar Piccolo (tecnicamente chiamata “170 ettari”) di competenza della Marina Militare.
L’intervento si inquadra nell’ambito dell’accordo di collaborazione che il Commissario Straordinario e la Marina Militare hanno siglato a giugno 2015, con cui la Forza Armata ha messo a disposizione la sua esperienza, i suoi mezzi e il suo personale per dare un contributo tangibile agli interventi urgenti da porre in essere per la bonifica del Mar Piccolo di Taranto. Il Commissario ha infatti individuato la Marina Militare quale partner pubblico ideale con cui attuare il programma in quanto, già attiva nell’ambito della Marine Strategy, svolge operazioni per la caratterizzazione di fondali, il monitoraggio e la salvaguardia dell’ambiente marino attraverso l’impiego delle navi idrografiche e di cacciamine, nonché l’uso di strumenti tecnologicamente idonei allo scandaglio oltre che espletare la funzione di sorveglianza per la prevenzione degli inquinamenti delle acque marine da idrocarburi e da altre sostanze nocive per l’ambiente marino.
L’attivita è stata condotta nel Mar Piccolo da squadre formate da 6 a 11 operatori del GOS (Gruppo Operativo Subacquei) di Comsubin (Comando Subacquei e Incursori) e si è basata anche sui precedenti studi effettuati da un team congiunto composto da ricercatori, strumenti e mezzi messi a disposizione dall’Università di Bari, dal Cnr e dall’Istituto Idrografico della Marina. Per i rilievi sono stati impiegati un “side scan sonar”, che permette di avere una rappresentazione tridimensionale del fondale marino, un magnetometro per la misura del campo magnetico prodotto dai materiali ferrosi sul fondo e un “sub bottom profiler” impiegato per visualizzare le strutture dei sedimenti sul fondo del mare.
Nelle oltre 334 ore di immersione degli operatori della Marina dal mese di agosto 2015, sono stati individuati oltre 550 contatti di natura antropica (pneumatici, materiale ferroso, bidoni, reti e materiali da pesca, ecc) oltre ai circa 300 localizzati nella fascia prospiciente le banchine (sino a 30-40 metri). Tutti i contatti individuati sono stati ispezionati, identificati visivamente, codificati (targhettati), geolocalizzati e videoripresi.
L’Istituto Idrografico della Marina ha dunque creato un completo database. La conclusione di questa importante operazione permette di fare un passo avanti verso le successive operazioni di rimozione dal fondo dei rifiuti antropici. Ora un team costituito dai collaboratori del Commissario Straordinario, da biologi di enti di ricerca/università designati dal Commissario Straordinario, con il supporto degli operatori del GOS, valuteranno l’opportunità di rimuovere gli oggetti rinvenuti che nel tempo potrebbero essere diventati habitat di specie protette, perché un mare pulito è un mare più sicuro.