Discarica Vergine: attesa per la sentenza del Tar di Lecce
E’ atteso per martedì prossimo l’esito di una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce che si pronuncerà in merito ad una ordinanza del sindaco di Taranto il quale, nel tentativo di ridurre le pericolosissime conseguenze del percolato fuoriuscito dalla discarica Palombara, aveva intimato alla società Vergine ed ai proprietari del terreno di farsi carico della rimozione del percolato. Di seguito la nota stampa del comitato AttivaLizzano.
A questa ordinanza, dopo aver fatto opposizione e ottenuto la sospensione del provvedimento, sarà il TAR a decidere se spetti o no ai proprietari del terreno evitare questo ulteriore aggravamento del disastro ambientale del quale siamo vittime! Purtroppo, i precedenti pronunciamenti del TAR Lecce sono stati SEMPRE favorevoli al gestore della discarica e, grazie a qualche cavillo, si riusciva a calpestare il diritto alla salute dei lizzanesi!
Ricordiamo che la discarica per rifiuti speciali, Palombara, gestita dalla società Vergine srl, era stata posta sotto sequestro dalla magistratura il 10 febbraio del 2014 per gravi inadempienze nel trattamento dei rifiuti. Questo dopo anni di lotta dei cittadini lizzanesi costretti a respirare i miasmi provenienti dalla discarica posta a soli 2 Km dall’abitato. Dal giorno del sequestro la discarica è stata abbandonata, malgrado fosse stato nominato un custode che avrebbe dovuto provvedere agli interventi di manutenzione indispensabili per la salute pubblica!
I miasmi continuano ad appestare la nostra aria; inoltre, a causa delle piogge, si è verificata una pericolosissima fuoriuscita di percolato che potrebbe già aver inquinato la falda. In questo stato di cose, nell’aprile 2014, incredibilmente la Provincia di Taranto ha restituito ai gestori della discarica le fideiussioni (obbligatorie per legge ai fini della concessione dell’AIA) che avrebbero garantito la bonifica della discarica e, quindi, la tutela della salute pubblica. Incassate le garanzie assicurative, corrispondenti a svariati milioni di euro, la società che gestiva la discarica si è dissolta!
Tutti sapevano che il terreno aveva bisogno di essere bonificato, quindi: PERCHE’ RESTITUIRE LE FIDEJUSSIONI CHE AVREBBERO GARANTITO LA BONIFICA DI UNA DISCARICA SEQUESTRATA? GLI AUTORI DI QUESTA ASSURDITA’ HANNO RISPOSTO PER IL GRAVISSIMO DANNO PROCURATO ALLA COLLETTIVITA’? Ora ci vogliono propinare che l’unica soluzione per tutelarci è RIAPRIRE LA DISCARICA! Com’è possibile pensare di far credere di tutelare la salute pubblica alimentando una bomba ecologica? Dove finisce la logica, inizia la disonestà (intellettuale). Allibiti di fronte ai paradossi delle proposte politiche, ribadiamo con forza che l’unica soluzione è bonificare e chiudere per sempre la discarica. A tal fine, facciamo appello alla coscienza civica di tutte le istituzioni coinvolte in questa decisione: la salute di tutti, la vita dei nostri figli e il futuro del nostro territorio è nelle nostre mani!