Confcommercio Taranto: giovani imprenditori orgogliosi della loro storia
Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce… I Giovani Imprenditori di Confcommercio hanno piantato in queste settimane il nuovo alberello di ‘Apriaunidea’; il progetto si è guadagnato il plauso del Presidente della Camera di commercio di Taranto. I Giovani Imprenditori di Confcommercio, quelli “delle idee nuove e convincenti, e delle iniziative fuori degli schemi” , ringraziano il cav. Sportelli per la bonomia delle lodi pubbliche, ma ricordano che è da tempo che il Gruppo degli under 42 di Confcommercio lavora per innestare idee nel tessuto imprenditoriale locale, nel tentativo di offrire nuove occasioni di stimolo all’economia locale.
<<Per mesi ci siamo spesi, inascoltati, nella promozione di proposte per la riqualificazione delle vie commerciali del Borgo e per l’avvio di nuove imprese in Città Vecchia – sottolinea il presidente, Salvatore Cafiero- ma purtroppo, come spesso accade a Taranto, abbiamo portato a casa tante promesse e strette di mano, ma nulla di concreto. I mancati risultati non ci hanno comunque demoralizzati , ma al contrario resi più forti e caparbi. Siamo per vocazione , non solo anagrafica, ma familiare, le nuove leve di una grande Organizzazione, capace di intercettare i vecchi e i nuovi bisogni ed avanzare nuove proposte anche quando viene tenuta lontana dalle leve del potere. Sarebbe stato utile che la Camera di commercio, la casa delle associazioni delle imprese, avesse chiamato le rappresentanze giovanili delle associazioni di categoria, e non solo di Confcommercio ma anche delle altre Organizzazioni con le quali noi abbiamo avviato un dialogo, per dar vita – come hanno fatto altre Camere di commercio- alla Consulta dei Giovani.
E’ vero noi ci riconosciamo in quella “… classe dei nuovi imprenditori – che il presidente Sportelli cita- animati dall’amore per il proprio territorio e capaci di immaginare e realizzare azioni incisive. Fuori dalle logiche obsolete della polemica sterile…”, ma, è bene chiarirlo, siamo i Giovani di Confcommercio, figli della stessa famiglia. Le nostre idee, le nostre iniziative vengono elaborate, metabolizzate, e condivise in casa nostra, un luogo dove abbiamo imparato che il confronto e la discussione sono alimento per crescere e per essere classe dirigente presente e futura. Il nostro metodo, purtroppo, non ha trovato riscontro nell’Ente camerale dove avremmo voluto potuto avere ed esercitare ben altro ruolo; siamo stati messi all’angolo, nonostante Confcommercio , rappresenti la più grande e storica organizzazione del commercio, dei servizi e del turismo del territorio. Rivendichiamo il nostro ruolo, ed il nostro titolo a rappresentare le imprese del settore di tutto il territorio provinciale, e non ci piace essere assimilati a chi non ha una storia e un vissuto nel proprio albero familiare. Infine – conclude il Presidente dei Giovani Imprenditori- ci spieghi cosa il presidente dell’Ente camerale intenda dire quando auspica “una nuova classe dirigente che non sia imbrigliata nei personalismi e che non veda nel potere un fine”. Che sia l’annuncio di un cambio di rotta?>>.