L’Amiu Taranto presenta il conto: l’inciviltà di Capodanno costa 25mila euro
«L’incidenza di atti vandalici e abusi, accompagnata dalla totale assenza di rispetto per il bene comune, hanno segnato il passaggio dal 2015 al 2016 come non accadeva da tempo. Per questo motivo l’azienda che si occupa di igiene urbana ha dovuto far ricorso a mezzi e risorse straordinarie intervenendo nelle zone più colpite già pochi minuti dopo lo scoccare della mezzanotte». E’ quanto si legge in una nota stampa dell’Amiu.
In termini di risorse umane, sono stati impiegati circa 70 dipendenti suddivisi tra i vari servizi. Gli interventi di pulizia sono stati effettuati con l’ausilio di mezzi meccanici, ma soprattutto, considerata la particolare natura dei rifiuti riversati sulle strade, attraverso lo spazzamento manuale grazie all’intervento degli operatori dell’azienda. Durante la notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, inoltre, le strade cittadine sono state attraversate da 10 compattatori, 3 mezzi speciali del tipo “ragno” per la raccolta dei rifiuti ingombranti ammassati in alcune zone, 4 spazzatrici meccaniche e 3 pale meccaniche per sgombrare l’asfalto da tutti gli altri tipi di rifiuto.
«Un intervento straordinario, di notevole portata – si legge ancora – necessario per ripristinare lo stato dei luoghi ma che comunque costituisce una voce di spesa imprevista per l’azienda, che vi ha fatto fronte grazie alla disponibilità dei suoi dipendenti ed alla capacità dirigenziali di programmare le attività anche in situazioni di emergenza: il ricorso al lavoro straordinario, indispensabile per coprire tutti i servizi, ed il noleggio dei mezzi speciali rappresentano un investimento di risorse economiche altrimenti evitabile, ove le dimensioni del fenomeno fossero state più contenute».
Ma queste risorse economiche non rappresentano l’unico esborso a carico dell’azienda: «La perdita di più di ottanta cassonetti, tra incendiati e danneggiati, si tradurrà presto in un costo da sostenere per procedere alla loro necessaria sostituzione. Complessivamente, quindi, le baldorie di Capodanno costeranno ad Amiu Taranto circa 25mila euro, soldi che inevitabilmente peseranno sulle tasche dei cittadini».
È per questo motivo che l’azienda ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti, “arricchendo il fascicolo inviato in Procura con immagini provenienti dagli smartphone di semplici cittadini o dagli impianti di videosorveglianza che potranno essere messi a disposizione da attività commerciali ed istituzioni. Con l’auspicio che la magistratura individui gli autori dei danneggiamenti, comminando loro pene esemplari”. Amiu Taranto, infatti, spera che “anche l’attività degli enti preposti, insieme all’impegno profuso dai suoi dipendenti, contribuisca ad un processo di normalizzazione che deve necessariamente emarginare chi non rispetta la città nascondendosi, come nel caso di Capodanno, dietro la scusa dei festeggiamenti”.
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