«Durante l’incontro il sindaco Stefàno ha espresso la volontà di interessare il presidente della Regione per opporsi al progetto – ha dichiarato a InchiostroVerde il consigliere di maggioranza Alfredo Spalluto, uno dei pochi presenti – ora la strada da percorrere è, comunque, obbligata: dovremo approvare una delibera che recepisce la variante del Piano Regolatore del Porto includendo anche l’allungamento del pontile Eni, opera funzionale al progetto Tempa Rossa. Anche l’avvocato del Comune (Decorato, ndr) ha fatto notare che dopo l’accoglimento da parte del Tar del ricorso di Total contro la delibera del novembre 2014, ogni altra mossa legale sarebbe controproducente». Spalluto ha ricordato, inoltre, che sui consiglieri comunali ionici pende una intimazione di Total a non ostacolare l’iter. Pena una richiesta di risarcimento danni che non sarebbe certo una passeggiata di salute. «Con lo Sblocca Italia voluto dal Governo – ha aggiunto Spalluto – ci rimangono pochi spazi di manovra. Il Comune è esautorato».
Le associazioni hanno ribadito la loro opposizione al progetto. Legamjonici ha chiesto al Comune di invitare la Regione Puglia a presentare ricorso contro il provvedimento del 17 dicembre 2015 con il quale il Ministero dell’Ambiente esclude dalla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) gli impianti di recupero vapore. Al Comune è stato chiesto anche di associarsi all’appello lanciato dal Movimento Stop Tempa Rossa e dal Coordinamento Nazionale No Triv affinchè le decisioni in ordine alla realizzazione delle opere del nostro territorio non siano solo appannaggio dello Stato centrale, ma siano condivise con le collettività territoriali. “I movimenti del territorio contrari al progetto Tempa Rossa non accettano royalties né compensazioni, pertanto non avanzano proposte in tal senso – spiega la Spera – tali compromessi rappresentano una implicita accettazione di progetti che portano alla distruzione di un territorio e che mettono a rischio la salute pubblica”.
Alessandra Congedo
LA RELAZIONE PRESENTATA AL COMUNE DA DANIELA SPERA
Il progetto presenta numerose criticità:
Nel caso a) non specificano chiaramente come intendono abbattere tali emissioni ma si limitano a far riferimento a miglioramenti tecnologici previsti dall’A.I.A. della stessa raffineria.
Nel caso b) specificano miglioramenti tecnologici, attraverso l’installazione di impianti di recupero vapori descritti come ‘tecnologicamente avanzati’ che, secondo l’azienda, porterebbero a ridurre a 2 tonnellate annue quelle emissioni – che comunque sarebbero aggiuntive– Tuttavia il progetto di tali impianti è stato sottoposto al parere di Arpa Puglia che in via preliminare ha evidenziato molti aspetti critici e poco chiari sul loro funzionamento, consigliando di sottoporre a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) il progetto.
Per quanto sopra esposto, Legamjonici convocata dal Comune di Taranto, per discutere in merito al progetto ‘Tempa Rossa’,
Chiede:
Che il Comune di Taranto ribadisca la propria contrarietà al progetto Tempa Rossa, nonostante l’annullamento da parte del TAR della Delibera comunale del 5/11/2014;
Che il Comune di Taranto, alla luce dell’ultimo provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico, chieda al Presidente della Regione Puglia e a tutta la Giunta di farsi portavoce delle istanze di associazioni, movimenti e del Comune di Taranto che hanno espresso la propria contrarietà al progetto Tempa Rossa;
Che il Comune di Taranto inviti la Regione Puglia a presentare ricorso contro il provvedimento del 17/12/2015 con il quale il Ministero dell’Ambiente esclude dalla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) gli impianti di recupero vapore;
Che il Comune di Taranto si associ all’appello lanciato dal Movimento Stop Tempa Rossa e dal Coordinamento Nazionale No Triv affinchè le decisioni in ordine alla realizzazione delle opere del nostro territorio non siano solo appannaggio dello Stato centrale, ma siano condivise con le collettività territoriali.
I movimenti del territorio contrari al progetto Tempa Rossa non accettano royalties né compensazioni, pertanto non avanzano proposte in tal senso.
Tali compromessi rappresentano una implicita accettazione di progetti che portano alla distruzione di un territorio e che mettono a rischio la salute pubblica.
Daniela Spera – Presidente del Comitato Legamjonici e portavoce del Movimento Stop Tempa Rossa.
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