A dire il vero ce l’aspettavamo. Questo modus operandi è, ormai, prevedibile e scontato oltre che ripetitivo e improduttivo soprattutto per una realtà, come il territorio ionico, che non ha bisogno di polemiche sterili e animate esclusivamente da rancori personali. Anzi, riteniamo che il tenore aggressivo sugli organi di informazione sia solo un alibi per nascondere l’assenza, il vuoto e la totale incapacità di esprimere progettualità, nelle sedi istituzionali come il Consiglio camerale.
Come rappresentante del commercio e come componente della Giunta camerale l’aspetto che più mi sconcerta è proprio il voler continuamente cercare e perseguire il conflitto mediatico piuttosto che ragionare sui temi. Quali proposte, finora, sono state portate in Consiglio camerale a sostegno del commercio e del rilancio economico del nostro territorio? Qual è il livello di interlocuzione propositiva? Zero. Solo e sempre contrasti frutto non già della volontà di porre con la forza necessaria le istanze della categoria, ma delle solite e ben note questioni personali.
Maggiormente energica sarebbe dovuta essere l’azione delle associazioni se si considera che da un lato assistiamo, spesso inermi o compiacenti, all’assenza dell’ente civico che oltre al dissesto persevera nel valzer degli assessori e come ora privando il comparto di Assessore al ramo, visto i due buchi della durata di nove mesi il primo e il secondo iniziato da tre mesi ed ancora in atto. Dall’altra parte abbiamo un Ente, la Camera di commercio di Taranto che, in questi anni, ha agito concretamente e costantemente per la promozione del sistema economico locale nonostante il contesto generale di grande difficoltà e nonostante il taglio delle risorse cui tutto il sistema camerale è stato sottoposto a seguito della legge di riforma della Pubblica amministrazione.
A Taranto la Camera ha assunto un ruolo guida nella definizione del Distretto urbano del commercio, collabora con il Comune e con tutte le associazioni di categoria ed è grazie a questa attività se alcuni interventi riguardanti il risanamento della città vecchia sono stati inseriti nel Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto. Non vanno dimenticate, inoltre, le numerose iniziative ed il grande apporto che ogni anno la Camera di commercio, fortemente spinta dalla nostra associazione, offre in occasione delle festività natalizie. Interventi che hanno concretamente contribuito a rivitalizzare il commercio in un periodo particolare dell’anno.
Infine, sono del tutto incomprensibili e anacronistici i tentativi di mettere in contrapposizione settori economici diversi: commercio contro industria. L’appello del presidente Cesareo, infatti, non riguarda solo le sorti dello stabilimento siderurgico e del suo indotto, ma è l’ennesimo allarme per chiamare tutti ad una prova di responsabilità, ad una coesione vera e non di facciata. Qualcuno sembra ancora non averlo capito, ma a Taranto è a rischio l’intero tessuto economico e sociale.
L’onda d’urto di un eventuale collasso del sistema industriale travolgerà tutti. Di fronte ad un scenario così serio e drammatico, le ambizioni personali, appaiono davvero insopportabili. Andiamo oltre, continuiamo ad affrontare insieme le questioni e contribuiamo, finalmente a risolvere i problemi. Per immaginare una nuova economia bisogna innanzitutto abbandonare logiche, queste sì, molto “old” ed ancora profondamente radicate in certi ambiti.
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