Si è conclusa la seconda tappa di un percorso di solidarietà che è partito con l’acquisto di 100 ulivi da parte dei commercianti e delle imprese Made in Taranto in collaborazione con Camera di Commercio, Banca popolare di Puglia e Basilicata e Banca di Taranto. Ieri, si è tenuto il Concerto di Natale in onore del Conservatorio Paisiello. Conservatorio Paisiello è a rischio chiusura. Probabilmente il 2016 sarà il suo ultimo anno. Per questo, ieri avremmo voluto sentire maggiormente il senso di vicinanza e di solidarietà da parte della cittadinanza nei confronti di un pezzo di storia e di cultura della città che non deve e non può morire.
Siamo soddisfatti a metà. Sappiamo bene che sono tante le emergenze in questa città e tra queste, in particolare, una che si chiama Ilva. Sappiamo altrettanto bene che il tasso di disoccupazione è alle stelle. E che l’inquinamento da Ipa e Diossine non è ancora risolto. Ma, diciamolo, da qualche parte bisogna pur cominciare. Continuare a lamentarsi e a puntare il dito contro il Sindaco (uno a caso) proprio non ci aiuta. Il problema siamo noi. Siamo noi che non vogliamo metterci a lavoro e creare alternative occupazionali, a cominciare dalla cultura e dalla valorizzazione dei tanti tesori chiusi a chiave dallo scarso credere in se stessi e nelle innumerevoli risorse che questa città vanta. Il Paisiello è una di queste. Altrove, a Lecce e a Napoli, l’anno capito in tempo. Noi fatichiamo ancora. E vabbè. Ce ne faremo una ragione. Continueremo a lavorare in direzione della rinascita. Prossimo appuntamento: un parco degli ulivi in città. A gennaio.
MADE IN TARANTO