“Ora serve un piano strategico del Paese. Il ministero dell’Ambiente non può agire da solo, serve il coinvolgimento di tutti”. Così il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, al Corriere della Sera, dopo l’accordo di Parigi sul clima. In Italia, secondo Galletti, “si dovranno incentivare le imprese che producono meno rifiuti; bisognerà incrementare i trasporti pubblici rinnovando il parco mezzi, in modo da privilegiare carburante elettrico e biometano; limitare le emissioni da riscaldamento proseguendo con l’ecobonus. Puntiamo sulle energie rinnovabili in modo più determinante di quanto fatto finora”. E l’inquinamento dell’aria sarà il principale dossier nelle mani del Consiglio Ambiente dell’Ue di mercoledì prossimo. Un tema sensibile per l’Italia, considerando le ultime stime dell’Agenzia europea dell’ambiente, che la vedono maglia nera in Europa per numero di morti premature, soprattutto legate alle micropolveri sottili. Dopo quasi due anni di lavoro, ora la presidenza di turno lussemburghese è decisa ad incassare un accordo, che riguarda i nuovi limiti nazionali delle emissioni inquinanti dal 2020 fino al 2030 (Fonte: Ansa).