Xylella, Congedo: “Dall’Europa oltre il danno la beffa”
Pubblichiamo dichiarazione del consigliere regionale dei Conservatori e riformisti, Erio Congedo.
“Oltre il danno la beffa. L’Europa prima non è stata in grado di effettuare controlli seri alle frontiere sulle piante provenienti dal Sud America portatrici di Xylella fastidiosa che ha infettato gli ulivi del Salento, ovvero non è stata in grado di mettere in sicurezza l’Agricoltura italiana e in modo particolare quella pugliese, e poi ha assunto atteggiamenti ultra-rigorosi al limite del punitivo per la Puglia e il Salento con misure drastiche (da maggio scorso vi è un vero e proprio di embargo su altre piante anche se non a rischio Xylella); infine ora pensa di adottarne altri provvedimenti ancora più severi come il blocco totale del settore vivaistico non salentino ma addirittura pugliese.
Da Bruxelles arriva, infatti, una doccia fredda: sarebbe pronta la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per il ritardo accumulato nell’attuazione delle misure di eradicazione degli ulivi colpiti dalla malattia (Piano Siletti). Questa mattina è partita, destinazione Governo italiano, una lettera di messa in mora che costituisce la prima fase della procedura di infrazione dei Trattati europei.
L’avevamo detto o l’avevamo denunciato ormai non più da mesi, ma da oltre un anno che la situazione stava per precipitare è davvero di scarsa consolazione. L’inerzia del Governo italiano, del Ministero all’Agricoltura, che nel maggio scorso si è totalmente consegnato mani e piedi alla Comunità europea non curante dei danni che ne sarebbero derivati all’Agricoltura pugliese, oggi è ancora più evidente. Se ci troviamo in queste condizioni è perché si è lasciato trascorre inutilmente del tempo prezioso più in adempimenti burocratici che alla ricerca di una vera soluzione sia sul fronte del contrasto, sia di un adeguato ristoro per tutti coloro che subiscono, senza averlo provocato, la peste dei loro ulivi.
Sarebbe il caso che Renzi tra una slide ed una polemica interna trovi il tempo di battere i pugni in Europa per difendere paesaggio, agricoltura e economia pugliese. In questo le responsabilità, ma sarebbe il caso di dire colpe, del governo Vendola sono chiare ed evidenti. Oggi, con Emiliano, siamo all’insediamento di una task force di tecnici e professori che devono cominciare ad analizzare le varie ipotesi. Ma se non si fa presto il rischio è che quando avranno trovato come salvare il malato questo sia già morto e sepolto”.