Ilva, Slai Cobas: “Incredibile ricominciare processo per cavillo legale”
TARANTO – «Con rabbia e indignazione i 120 operai dell’Ilva, i lavoratori e gli operatori del cimitero San Brunone, i cittadini dei quartieri Tamburi e Paolo VI – auto organizzati come parti civili dallo Slai Cobas Taranto e patrocinati dai legali di Torino Bonetto, Vitale, Pellegrin e dai legali di Taranto Silvestre e Lamanna – hanno accolto la notizia del ritorno del processo al Gup». E’ quanto si legge in una nota stampa dello Slai Cobas che aggiunge: «Non ci pare possibile che per un cavillo legale si debba ricominciare tutto da capo e fare, quindi, di questo maxi-processo un maxi-scandalo delle lungaggini della giustizia e della impunità dei responsabili dei morti e del disastro ambientale per il profitto. E’ possibile che ci sia una volontà di non arrivare fino in fondo al processo e che dietro vi siano padroni, politici, governo che da sempre hanno ostacolato il lavoro dei magistrati? Certamente non intendiamo scoraggiarci e facciamo appello a tutti i lavoratori e cittadini a comprendere l’importanza storica e pratica del processo che abbiamo sempre segnalato e comprendano che senza la partecipazione popolare nessuno avrà giustizia». Infine, lo Slai Cobas annuncia una conferenza per domani, alle 17, nella sede di via Rintone per comunicare le iniziative che intende intraprendere a livello locale e nazionale.